Una proposta di legge per la musica

che sia la volta buona?
di Andrea Marco Ricci, Presidente di Note Legali (www.notelegali.it)

È stata assegnata in sede referente già dal 31 luglio 2006, la proposta di legge titolata “Disposizioni a sostegno del settore musicale”, d’iniziativa dell’On.le Andrea Colasio, che, se approvata, rappresenterebbe un importante passo avanti nel riconoscimento legislativo del valore culturale della musica, intesa in tutte le sue forme.
La ratio ispiratrice della proposta di legge è, da un lato, quella di accompagnare e sostenere la trasformazione dell’industria musicale verso i nuovi scenari aperti al mercato dalla rivoluzione tecnologica e, dall’altro, quella di promuovere fortemente il prodotto musicale italiano e i giovani talenti all’estero, favorendo lo sviluppo di sinergie fra cinema e musica.
Il testo presentato contiene interessanti interventi di sostegno allo sviluppo, che vale la pena evidenziare e che riassumiamo in breve:
a) la previsione di un credito di imposta pari al 5 per cento in favore delle imprese fonografiche che effettuino investimenti in attività per la ricerca e lo sviluppo di opere prime di artisti italiani emergenti o programmi di ristrutturazione economico-produttiva concernente l’acquisto, il potenziamento e l’ammodernamento delle attrezzature tecniche nell’ambito dei processi di trasformazione delle strutture produttive verso tecnologie digitali;

b) un intervento finanziario statale pari a 20 milioni di euro per sostenere le imprese impegnate nella digitalizzazione del repertorio nazionale e in iniziative imprenditoriali funzionali all’ampliamento di contenuti digitali da immettere in rete;
c) l’estensione alla produzione di video musicali di particolare rilievo artistico-culturale degli incentivi e contributi previsti dalla legislazione vigente in favore delle imprese di produzione cinematografica ai sensi del decreto legislativo n. 28 del 2004;
d) l’istituzione, sulla base dell’esperienza francese, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, di un Ufficio, diretto da un comitato permanente presieduto da un rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali e dai rappresentanti degli operatori del settore musicale, per la promozione della musica italiana all’estero con il compito di promuovere e di diffondere il prodotto discografico nazionale e la produzione artistico-musicale italiana;
e) una delega al Governo ad emanare uno o più decreti legislativi recanti interventi fiscali in favore dello spettacolo dal vivo.
La novità tuttavia più rilevante, è rappresentata dal principio contenuto in apertura del testo di legge, che punta al riconoscimento della musica, in tutte le sue forme, quale mezzo di espressione artistica e di promozione culturale, quale “aspetto fondamentale della cultura e insostituibile valore sociale, economico e formativo della collettività, riconosciuto e garantito ai sensi dell’articolo 33 della Costituzione”.
L’iniziativa legislativa è sostenuta con forza dai rappresentanti del mondo della musica, costituitisi nel “Tavolo della Musica”. Ai soggetti che hanno formato inizialmente il “Tavolo”, ovvero i principali rappresentanti dell’industria musicale discografica e dal vivo (Afi, AudioCoop, Fimi, Pmi, Arci, Assoartisti, Assomusica e Superclub) si sono recentemente uniti al sostegno dell’iniziativa anche altre importantissime realtà del settore musicale, quali rappresentanze degli autori ed editori musicali (UNCLA, ACEP, FEM) e sindacati dei lavoratori dello spettacolo.
Il sostegno (finalmente) unitario da parte dei principali operatori del settore discografico e musicale certamente dovrebbe costituire uno stimolo a migliorare nella forma i principi contenuti nella proposta di legge, e ad assicurare al legislatore una controparte qualificata nel dialogo istituzionale.
Auspichiamo che tale iniziativa riesca a tramutarsi in legge dello Stato, segnando l’inizio di un’era di riforme strutturali che valorizzino finalmente il mondo dello spettacolo e della cultura.