Scompare il compositore Franco Zauli

Si è spento improvvisamente il 28 maggio scorso il compositore Franco Zauli.
Nato a Roma nel 1923, iniziò lo studio del pianoforte all’età di 6 anni. Pur continuando gli studi di armonia iniziò la professione di pianista suonando nelle riviste di Macario e Wanda Osiris.
L’interesse per il jazz lo spinse poi ad unirsi a diversi complessi italiani ed esteri e a compiere tournée in tutto il mondo.
Negli anni Cinquanta iniziò la sua carriera di compositore e molti suoi lavori vennero pubblicati da varie case editrici ed eseguiti dall’orchestra della Rai. A quegli anni appartengono i successi “A Roma è sempre primavera” e “Se vuoi andare vai”.
Nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con molti artisti di fama internazionale ed è stato autore di oltre tremila composizioni. Si è dedicato anche alle musiche da film e ha svolto una notevole attività come traduttore di testi stranieri.
Era inoltre Fiduciario per il Lazio dell’UNCLA.
Franco Zauli si era iscritto alla Siae nel 1952 e ha ricoperto numerosi incarichi partecipando alla vita attiva della Società.
Ha fatto parte a più riprese, fin dagli anni Ottanta della Commissione della Sezione Musica e del Comitato per le sanzioni disciplinari.
Le esequie del Maestro avranno luogo il 30 maggio alle ore 10.30 nella Chiesa degli artisti Santa Maria in Monte Santo a Roma.

Autori ed editori GEMA si oppongono alla proposta di riforma della legge tedesca sul diritto d’autore

I compositori, i cantanti e gli editori musicali tedeschi, membri dell’associazione GEMA, si sono fermamente opposti alla proposta di riforma della legge tedesca sul diritto d’autore (“Seconda legge sul copyright nella società dell’informazione”), il cui accoglimento comporterebbe, a loro parere, la perdita massiccia di compensi per gli autori musicali tedeschi.
German Music Council, la maggior organizzazione del settore nel mondo, sostiene la protesta di GEMA e si sta appellando a tutti i politici per convincerli a non approvare la riforma. Il Segretario Generale di German Music Council, durante la Conferenza “Comunicazione musicale”, ha affermato che: “Gli otto milioni di membri di German Music Council sono consapevoli del fatto che la qualità culturale della musica tedesca dipende dalla giusta retribuzione elargita ai musicisti. Nella società globalizzata, è la creatività delle persone a decidere della prosperità economica e culturale di uno Stato.”
In particolare, GEMA si oppone ai seguenti punti del progetto di riforma, circa i compensi per la copia privata:
1. L’ammontare complessivo delle royalties spettanti ai titolari dei diritti per ogni specifico tipo di hardware non potrebbe eccedere il 5 % del prezzo di vendita.
2. L’entità delle royalties, in futuro, non verrebbe più essere fissata a livello legislativo, ma dalle società di gestione collettiva dei diritti e dai produttori di hardware e di media.
3. Nel determinare l’ammontare delle royialties, si dovrebbe sempre valutare se l’entità del compenso possa pregiudicare i produttori hardware e dei media.
Il portavoce dell’Esecutivo di GEMA, Prof. Dr. Jürgen Becker, ha così criticato la proposta di riforma: “Il complesso delle royalties che verrebbero ricevute dalla Organizzazione Centrale per la copia privata (ZPU) diminuirebbe del 32% – ben un terzo – già solo come risultato dell’avvenuta diminuzione degli introiti del settore hardware per l’ammontare di 54,3 milioni di euro.”.
La proposta di riforma mina alla radice il collaudato sistema di protezione degli autori dalla copia privata. Il Governo sembrerebbe essere più attento alla difesa degli interessi delle lobbies e dei produttori industriali che degli autori.

S.I.A.E.: arriva il diritto di seguito. Il resoconto della giornata di studio al Burcardo

Si è svolta nel Palazzetto del Burcardo (sede della Biblioteca e Raccolta Teatrale S.I.A.E.) la prima “Giornata di studio sul diritto di seguito”, il compenso riconosciuto – in attuazione della Direttiva 2001/84/CE – agli autori delle arti visive, per ogni vendita degli originali delle proprie opere (quadri, collages, dipinti, disegni, incisioni, stampe, sculture, arazzi, ceramiche, opere in vetro e manoscritti), successiva alla prima. Con il riconoscimento del “diritto di seguito” è assicurata oggi anche ai pittori, agli scultori e agli altri autori di arti visive, la possibilità di partecipare al successo delle proprie opere, mentre in passato l’autore, una volta venduta l’opera, si spogliava di ogni diritto sull’originale.
“Il diritto di seguito – ha dichiarato il Presidente della SIAE Giorgio Assumma aprendo i lavori della Giornata – nasce nel 1920 in Francia. In Italia la legge è del 1941. L’istituto del diritto di seguito ha poi via via assunto una dimensione internazionale con la convenzione di Berna nel 1948. Si è arrivati così alla direttiva del 2001 e, con il decreto di attuazione n. 118 del 13 febbraio 2006, entrato in vigore il 9 aprile scorso, anche l’Italia ha il diritto di seguito. Alla SIAE, che è una società d’autori generalista, è affidato il compito di gestire questo diritto, anche per gli artisti non iscritti. E’ importante che pittori, scultori e tutti gli altri artisti delle arti visive sappiano che esiste la possibilità di ricevere questo compenso per la vendita delle loro opere”. Il diritto di seguito è riconosciuto a tutti gli autori viventi o scomparsi da meno di 70 anni ed è a carico del venditore professionista del mercato dell’arte (ad esempio transazioni di gallerie, case d’asta o mercanti d’arte), mentre ne restano escluse le vendite tra privati.
Per il professor Mario Fabiani (direttore della rivista “Il diritto d’autore”) “l’opera dell’arte figurativa è un esempio di massima materializzazione di un’opera dell’ingegno, poiché è legata al supporto che la contiene, a differenza delle opere musicali che sono suscettibili di plurime e successive utilizzazioni nel tempo, e sono ‘liberate’ rispetto al supporto che le incorpora. Senza il riconoscimento del diritto di seguito, l’artista, con la vendita dell’opera, si spoglierebbe dei suoi diritti (eccetto quello di riproduzione). Con il passare del tempo l’opera può aumentare il proprio valore e con il diritto di seguito si vuole dare la possibilità all’autore di partecipare al successo della stessa”.
L’onorevole Enzo Carra del gruppo dell’Ulivo, intervenendo al convegno ha ricordato la sua proposta di legge sull’arte contemporanea che ripresenterà nei prossimi giorni in una versione che tiene conto delle osservazioni avanzate nel corso della scorsa legislatura. In sintesi la proposta intende delineare la figura del giovane artista contemporaneo e quella del mercato dell’arte contemporanea prevedendo un regime fiscale che tenda ad avvicinare il nostro mercato dell’arte ai parametri europei e favorire così la circolazione delle opere d’arte nella massima trasparenza”.
La novità, illustrata nel corso della Giornata di studio, consiste nella gestione on line del diritto di seguito, con password che assicurano la tutela della privacy. Basta collegarsi al sito della SIAE, www.siae.it e seguire le istruzioni digitando “diritto di seguito”. L’operazione per i galleristi e gli addetti ai lavori è estremamente semplice e trasparente.
Paolo Agoglia, direttore dell’Ufficio Legislativo della SIAE, ha sottolineato come il decreto legislativo n. 118 realizzi con estrema efficacia gli obiettivi di tutela proposti dalla direttiva europea e conferisca alla SIAE un ruolo istituzionale centrale all’interno del sistema italiano del diritto di seguito, offrendola ad un costruttivo confronto con le società consorelle estere che si occupano del settore.
Giuseppe Corasaniti, Presidente del Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore, ha esaminato la legge articolo per articolo, ricordando che nel Seicento o nel Settecento la cessione di un quadro non portava al suo autore nessuna tutela giuridica. Solo in tempi recenti l’espressione artistica è diventata oggetto di garanzia. “E’ importante- ha detto Corasaniti- che esista in Italia un ente come la SIAE cui ci si possa riferire per la gestione di questo diritto”. Corasaniti ha sottolineato che il diritto di seguito riguarda le opere originali e ha ricordato il lavoro svolto nel corso delle riunioni dal Comitato da lui presieduto.
“Interessante la questione dei manoscritti-ha concluso Corasaniti-naturalmente si tratta di un manoscritto che ha un valore autonomo e può essere venduto come una creazione figurativa artistica: un epistolario, le lettere di Picasso magari con degli schizzi ecc”.
Entusiasta il pittore Ruggero Savinio: “Viviamo in un Paese in cui le opere dello spirito non godono di considerazione. Sembra che i diritti siano una gabella odiosa. Ma ora grazie a quest’iniziativa e alla SIAE, la vita delle nostre opere si protende nel futuro e questo mi dà fiducia e commozione”.
Ai lavori, cui ha fatto da moderatore Luigi Cecere, Direttore della Sezione OLAF (quella che nella SIAE si occupa di opere letterarie e, appunto, di arti visive), hanno partecipato anche, tra gli altri, Paolo Carini (Capo Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport del Mi.BAC), Vittorio Ragonesi (Magistrato, Consigliere della Corte di Cassazione e consulente Ministero Affari Esteri per la proprietà intellettuale), Alessandro Conte (Direttore Ufficio Pianificazione e Controllo di Divisione Autori Editori), Paolo Balmas (Professore universitario, critico d’arte), Fausto Salvati (Dirigente OLAF SIAE), Claudio Strinati (Direttore Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano), Giuliano Lemme (Avvocato, professore universitario), Massimo Sterpi (Avvocato), Luigi Marzullo (Direzione Centrale Normativa e Contenzioso dell’Agenzia delle Entrate), Giovanni Chiaron Casoni (Commercialista, revisore contabile) e Paolo Picozza (Avvocato, professore universitario e presidente della Fondazione Giorgio e Isa De Chirico).

Scoperta centrale del falso musicale a Palermo con masterizzatori per cd e dvd: un arresto

La Guardia di finanza ha individuato e sequestrato una centrale di masterizzazione per la duplicazione illegale di dvd e cd e arrestato un uomo, A. S. 50 anni, con l’accusa di violazione della disciplina sul diritto d’autore.
Nella corso dell’operazione sono stati rinvenuti 17 masterizzatori cd, sette masterizzatori dvd, sette torri di masterizzazione per un totale di sette centraline di gestione della duplicazione, oltre a quasi 4.000 tra cd musicali, dvd e giochi per Playstation 2. Secondo le Fiamme gialle, l’arrestato aveva organizzato una vera e propria ‘catena di montaggiò per l’illecita produzione di cd e dvd rivenduti poi dai vari commercianti abusivi. I finanzieri hanno rinvenuto tra la merce sequestrata tutti gli ultimi successi musicali e in video noleggio nonchè anche dvd contenenti le più recenti novità.
Questa è l’ultima operazione, in ordine di tempo, compiuta dagli uomini del Comando Provinciale di Palermo che, nelle passate settimane, hanno tratto in arresto 4 persone, denunciate altre 54 e sequestrati circa 19.000 supporti audio, video ed informatici, con relativa attrezzatura per l’illecita riproduzione, scoperte 2 sale di masterizzazione.

Miyet e Della Valle a difesa del compenso per copia privata

L’industria dell’hardware ha sferrato un attacco contro il diritto d’autore. E’ quanto hanno spiegato a Bruxelles in un incontro organizzato dal GESAC (l’organismo che raggruppa le Società di Autori e Compositori Europee) il Presidente Bernard Miyet (Presidente anche della Società d’Autori francese Sacem) e il Direttore Generale della SIAE Angelo Della Valle.
“Si gioca il futuro del diritto d’autore e dei contenuti culturali e della libertà di espressione- ha detto Della Valle- Siamo di fronte ad una tecnologia che offre soluzioni fino a poco tempo fa impensabili. Una tecnologia che permette a tutti i cittadini del mondo di accedere alla produzione culturale, che però deve essere tutelata. La legge sulla copia privata (che stabilisce un compenso forfettario destinato ad autori, produttori e interpreti su ogni supporto vergine) è nata proprio per questo, per consentire la riproduzione privata ad uso personale di opere tutelate come brani musicali, film ecc. E’ un grande vantaggio anche per il consumatore. Invece cosa accade oggi? Che l’industria dei supporti sta cercando di veicolare un concetto errato alla Commissione Europea: “Poiché esistono dei sistemi (i cosiddetti DRM) che impediscono la riproduzione delle opere, non è più necessario pagare la copia privata”.
Se passasse questo concetto i consumatori non potrebbero più fare alcuna copia a prezzi molto bassi rispetto all’originale. Inoltre la tecnologia DRM è facilmente aggirabile. E ammesso che non lo fosse, chi ha interesse ad acquistare un supporto vergine nel quale non si può copiare nulla? Alla fine, la stessa industria e i consumatori sarebbero penalizzati dalla mancanza della legge sulla copia privata. Le Società di autori non vogliono impedire lo sviluppo tecnologico, il problema è quello di concedere a tutti i comparti della creatività di continuare ad esistere. Oggi il compenso si attesta in Italia su 70 milioni di euro annui e 560 in tutta Europa. Naturalmente il compenso ( che va agli autori, agli editori, ai produttori e agli interpreti) deve essere valutato a seconda dell’utilizzo delle opere, sentite tutte le categorie interessate, quelle dei produttori, quelle degli autori e degli editori, quelle dei consumatori , degli artisti , ecc. Abolire il compenso per copia privata- ha concluso Della Valle- vuol dire impedire la crescita di nuovi artisti. La visione dell’industria dei supporti è miope, guadagnare al massimo nel minor tempo possibile. Ma se non diamo compensi agli autori a lungo termine gli autori non ci saranno più”.

Patroni Griffi bandisce un premio per un nuovo dramma

L’Associazione Patroni Griffi, in collaborazione con il Teatro Eliseo di Roma, bandisce un premio di Euro 10.000 riservato ad un’opera teatrale originale scritta da un nuovo autore italiano.
L’opera vincente sarà prodotta dal Teatro Eliseo.
I concorrenti dovranno inviare entro il 31 dicembre 2006 sei copie dell’opera alla ASSOCIAZIONE PATRONI GRIFFI – Via della Consulta 1 – 00184 Roma e in formato digitale all’indirizzo premio@associazionepatronigriffi.it. I partecipanti dovranno allegare al testo concorrente copia della ricevuta di pagamento di Euro 40,00 come quota di partecipazione da effettuare con bonifico bancario intestato alla ASSOCIAZIONE PATRONI GRIFFI c/c 9677 presso Credito Artigiano Abi 3512 Cab 3200 Cin K specificando nella causale: quota Premio Patroni Griffi 2006 e compilare la scheda di partecipazione presente sul sito internet www.associazionepatronigriffi.it .
La Giuria è così composta Aldo Patroni Griffi Terlizzi Presidente, Vincenzo Monaci V. Presidente, Saverio Barbati Segretario generale, Antonio Calbi, Masolino d’Amico, Maurizio Giammusso, Gianni Letta, Cristina Pezzoli, Mariano Rigillo, Franca Valeri.

SIAE e FIGC stipulano una nuova convenzione

E’ stata siglata ieri una Convenzione tra la Federazione Italiana Giuoco Calcio e la SIAE ai fini della verifica del criterio “numero spettatori” previsto dalle norme federali sui “ripescaggi”.
La firma del documento è avvenuta nella sede della SIAE all’Eur: il documento è stato sottoscritto per la SIAE dal Direttore Generale Angelo Della Valle e per la FIGC dal Segretario Generale Francesco Ghirelli.
Con la stipula della Convenzione, su richiesta della FIGC, la SIAE si impegna a fornire il numero delle presenze negli stadi per le gare di campionato della “regular season” (esclusi quindi play off e play out), al fine di determinare un coefficiente per formare le graduatorie di ripescaggio in ambito professionistico, secondo i criteri stabiliti per ogni stagione sportiva.
Naturalmente, sarà la FIGC a fornire alla SIAE l’elenco delle società per le quali è necessario, al termine di ciascuna stagione sportiva, disporre dei dati sulle presenze del pubblico negli stadi.
In materia di ripescaggi, com’è noto, le norme della FIGC prevedono che fra i criteri tesi a determinare la relativa graduatoria delle squadre aventi diritto vi è anche quello del numero medio degli spettatori presenti nello stadio nei 5 anni che precedono l’ultimo campionato disputato.
Di qui, l’esigenza di una “certificazione” dei dati attraverso un Ente pubblico come la SIAE che ha, tra i suoi compiti statutari, oltre a quello di verificare, incassare e ripartire i diritti d’autore per i propri aderenti, quello della gestione di servizi di accertamento e riscossione di imposte e contributi ed è quindi in grado – attraverso la sua capillare organizzazione sul territorio – di elaborare i dati raccolti e fornire il numero relativo alle presenze del pubblico nei vari stadi d’Italia.
L’accordo avrà durata triennale, a partire dalla stagione sportiva 2006/2007 e per coordinare il lavoro tra FIGC e SIAE viene costituita una Commissione mista, composta da sei membri, tre nominati dalla SIAE e tre dalla Federcalcio.

Bearshare e case discografiche americane: accordo per 30 milioni di dollari

Freepeers Inc., titolare del noto software P2P BearShare, ha raggiunto un accordo con l’industria musicale per il quale pagherà alla stessa 30 milioni di dollari.
Nella causa iniziata recentemente contro l’azienda, le case discografiche hanno sostenuto che la violazione del diritto d’autore su scala di massa era il vero scopo del sistema ideato da Free Peers, Inc. e che i suoi dirigenti ne erano al corrente ed hanno incoraggiato e contribuito a tale attività, mentre avrebbero potuto impedirlo.
Preso atto degli importanti precedenti giurisprudenziali delle Corti statunitensi in tema di P2P, la Free Peers, Inc. ha preferito transigere la controversia. Il 26 giugno dello scorso anno la Corte Suprema aveva infatti unanimemente affermato che “il soggetto che distribuisce un meccanismo atto a promuovere la violazione del copyright, in presenza di chiare affermazioni o di altre iniziative prese nella suddetta direzione illecita, può essere passibile di responsabilità per le attività illecite commesse da terzi“.
Il 13 settembre 2005 la RIAA aveva inviato una diffida alla Free Peers, Inc. e a molte altre società che gestiscono piattaforme di P2P, in cui si domandava l’immediata cessazione dall’attività di rendere da un lato possibile, dall’altro di incoraggiare la violazione dei diritti dei membri della RIAA.
La transazione intervenuta prevede l’obbligo di Free Peers di versare 30 milioni di dollari a RIAA e di cedere a iMesh tutto ciò che riguarda BearShare: il codice sorgente, tutti i domini associati (più di 100) e la piattaforma di utilizzo. Ora la transazione deve essere approvata dal giudice.
Chi trae beneficio da tale accordo è senza dubbio l’industria musicale, ma anche iMesh, uno dei primi sistemi P2P. iMesh è subentrato a tutto ciò che era connesso a BearShare, ad eccezione dei dipendenti. In sostanza, iMesh è diventato l’unico servizio P2P autorizzato. Infatti iMesh era riuscita ad accordarsi con l’industria musicale per un prezzo relativamente basso (4,1 milioni di dollari) e si è così assicurata il diritto di poter continuare ad esistere.
Può forse pertanto essere di consolazione per qualcuno sapere che BearShare non dovrebbe considerarsi completamente morto. Bearshare sarà ancora distribuito sul sito BearShare.com, ma il codice sorgente non sarà reso disponibile.

Cordoglio per la scomparsa di Pietro Garinei

Colleghi e amici UNCLA Unione Nazionale Compositori Librettisti Autori con sincera commozione ricordano Pietro Garinei, scomparso stamani, ideatore dela commedia musicale italiana.
UNCLA è grata al prestigioso autore per la preziosa collaborazione prestata al Sindacato per oltre quarant’anni.

Campagna UNCLA per l’emanazione di una legge sulla musica

Cari colleghi, Autori ed Artisti interpreti esecutori,

nel quadro delle iniziative che l’UNCLA ritiene ormai improcrastinabili per la tutela della cosiddetta musica popolare italiana (intendendosi con tale termine ogni forma di espressione musicale diversa da quella lirica, sinfonica o concertistica), vogliamo richiamare l’attenzione di tutti Voi sulla necessità di far presentare ed approvare dal Parlamento italiano una legge che riconosca anche ad essa la qualifica di mezzo di espressione artistica di primario interesse culturale nazionale.

In tale quadro, l’UNCLA, richiamandosi a quanto propugnato già dieci anni fa nel suo programma elettorale e nel giugno 1988 presso la Commissione VII del Senato incaricata della redazione del DDL sulla Musica, sollecitando i settori responsabili e gli organi governativi ad introdurre anche nel nostro Paese una chiara politica di sostegno alla musica popolare sulla linea della legislazione francese del 1984 e la legge in argomento recentissimamente approvata in Portogallo, condividendo in pieno quanto recentemente già discusso fra i propri associati, intende ora richiamare tutti a partecipare in prima persona alla presentazione ed alla lotta per la sua successiva approvazione, di un disegno di legge a tutela della musica popolare italiana che contempli:

1. il riconoscimento per la musica popolare italiana della qualifica di strumento di formazione culturale di primario interesse nazionale;
2. la previsione di un obbligo per le radio e le televisioni (relativamente alle trasmissioni musicali) di inserire nella loro programmazione una percentuale di musica popolare italiana (per essa intendendosi quella creata da un autore italiano, sia in lingua italiana che straniera, o interpretata da un artista italiano, anche se fissata all’estero), sia diffusa che eseguita dal vivo, non inferiore al 50% della programmazione totale, con una quota percentuale riservata alle nuove produzioni ed una quota percentuale riservata alle nuove proposte (sul modello di quanto già esistente in Francia);
3. (quale ulteriore e legittima conseguenza del riconoscimento del primario interesse nazionale) la previsione di un’Imposta suI Valore Aggiunto ridotta ed assolta dal produttore (come per i libri) sui prodotti dell’industria fonografica (CD, DVD, downloading ed altri supporti contenenti in misura prevalente esecuzioni musicali);
4. (sempre in ragione del primario interesse nazionale), la possibilità di destinare una parte del F.U.S. al sostegno delle opere prime anche nel campo musicale (come già avviene per il cinema);
5. infine (ancora in ragione del riconoscimento del primario interesse nazionale), la previsione di un obbligo (accompagnato da un incentivo e/o da una agevolazione da determinare), per l’utilizzo di musica dal vivo negli esercizi e/o locali che intendano offrire un intrattenimento musicale (almeno per una parte del programma settimanale).

Ritenendo questa proposta di interesse primario per tutta la categoria, l’UNCLA la indirizzerà, anche tramite il proprio sito, a tutti gli autori artisti interpreti esecutori, anche se non ancora associati UNCLA, chiedendo a ciascuno di essi la sottoscrizione e restituzione della dichiarazione di adesione alla proposta.

Responsabile rapporti istituzionali
Silvano GUARISO

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