GEMA contro le webradio illegali

GEMA ha iniziato 50 cause contro altrettante webradio che trasmettono illegalmente musica. Oggetto della domanda della società di gestione collettiva del diritto d’autore tedesca sono l’inibitoria e la richiesta di risarcimento del danno, oltre al pagamento delle spese processuali. GEMA si riserva inoltre di procedere anche in sede penale.
Dal mese di aprile di quest’anno è possibile, per le webradio, ottenere la licenza per opererare molto facilmente dal sito della GEMA, trasmettendo la richiesta online. Attualmente 800 webradio hanno concluso il contratto di licenza con la società tedesca.

Vendita musica: il digitale guida il primo semestre 2006

La vendita di musica digitale è crescita del 106% nel primo semestre 2006 raggiungendo la quota di 945 milioni di dollari. La vendita digitale rappresenta l’11% del mercato globale, con un aumento di 5,5 punti percentuali dal dicembre 2005.
Gli Stati Uniti guidano il mercato, con il 18% delle vendite rappresentate dal digitale. L’aumento, negli USA, è dell’84%.
Buone le cifre anche negli altri paesi: 51% nella Corea del Sud, 11% in Giappone, 9% in Italia e 8% in Gran Bretagna.
Specialmente in Giappone, Italia e Spagna domina il mercato il segmento mobile, che rappresenta rispettivamente l’85%, il 76% e il 78% delle vendite. Il downoload prevale invece in Gran Bretagna, in Germania e negli Stati Uniti.
Diminuisce progressivamente il mercato tradizionale, di circa il 10% a livello mondiale.
Complessivamente le vendite sono calate quindi del 4%, con una perdita di 8,4 miliardi di dollari nel mercato B2B.

Musica in lutto, è morto Bruno Lauzi

Lutto nel mondo della canzone, l’artista genovese, Bruno Lauzi, è deceduto questa notte a Peschiera Borromeo. Il noto cantautore aveva 69 anni e da tempo era affetto dal morbo di Parkinson. Solo pochi giorni fa la notizia che a lui, vincitore del Premio Tenco 2006, sarebbe stata dedicata la «Rassegna della canzone d’autore 2006» in programma dal 9 all’11 novembre al Teatro Ariston di Sanremo.
“Con Bruno Lauzi scompare uno dei padri della canzone italiana d’autore- dichiara il Presidente della SIAE Giorgio Assumma – Lauzi lascia pagine indimenticabili: la sua musica, le sue poesie, rimarranno in tutti noi che ne amavamo anche l’ironia e la forza con cui aveva affrontato l’ultima grande battaglia della sua vita, quella con la malattia. Anche lì, generoso come lo è sempre stato nel suo mestiere d’autore, aveva preso l’occasione per aiutare chi, come lui era stato attaccato dalla stessa patologia.Alla Siae aveva aderito giovanissimo, a soli 24 anni, nel 1961 e da allora aveva affidato alla tutela della Società oltre seicento bellissime canzoni”.

Censimento della distribuzione italiana di strumenti ed edizioni musicali

Si svolgerà a Milano nella mattinata di venerdì 10 novembre 2006 l’incontro pubblico di presentazione del “Censimento della distribuzione italiana di strumenti ed edizioni musicali” realizzato nei mesi scorsi da GfK Italia su incarico di DISMAMUSICA.
Il Censimento, che rappresenta la prima indagine approfondita sulla struttura distributiva sarà presentato alle aziende associate in occasione di un incontro al quale saranno invitati rappresentanti del dettaglio specializzato e della stampa tecnica e che si svolgerà secondo il programma allegato.
Con il Censimento, realizzato all’inizio del 2006 da GfK, DISMAMUSICA si è posta l’obiettivo di fare chiarezza sui canali distributivi degli strumenti ed edizioni musicali, attraverso la messa a fuoco di alcuni fondamentali elementi di conoscenza del mercato:
– Definizione dell’universo di riferimento e della sua numerosità;
– Definizione e dimensione dei principali canali distributivi;
– Penetrazione delle principali categorie di prodotto;
– Penetrazione delle marche;
– Caratteristiche dei punti di vendita specializzati.
Il Censimento ha permesso l’elaborazione di una serie di informazioni sullo stato della distribuzione al dettaglio di strumenti musicali nel nostro Paese che sono oggetto di presentazione e di dibattito grazie all’incontro odierno, al quale sono invitati gli imprenditori del settore (produttori, importatori, distributori esclusivi e dettaglianti) e la stampa tecnica.

Il programma dei lavori:

Ore 10.00 Registrazione dei partecipanti

Ore 10.30 Introduzione dei lavori
Antonio MONZINO jr – Presidente DISMAMUSICA

Ore 10.45 La distribuzione italiana di strumenti ed edizioni musicali – Il Censimento
GfK – DISMAMUSICA
Dott. Antonio BESANA
Client Service Director – GfK Marketing Services Italia

Ore 11.45 DIBATTITO

Ore 13.00 BUFFET

SCF fa causa ad Autogrill che diffonde musica illegalmente

SCF – Società Consortile Fonografici ha dato il via all’azione legale nei confronti di Autogrill, primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione e retail per i viaggiatori, per non aver corrisposto i compensi derivanti dall’utilizzo di musica all’interno dei ristoranti a marchio Autogrill, Spizzico, Ciao ecc. (i cosiddetti diritti connessi discografici).
“Non nascondiamo il nostro disappunto e la nostra perplessità di fronte alla posizione di Autogrill, che ha deciso di non aderire alla convenzione quadro che abbiamo siglato poche settimane fa con Confcommercio e che disciplina le modalità di utilizzo di musica all’interno dei pubblici esercizi a favore di tutti gli associati”, commenta Gianluigi Chiodaroli, Presidente di SCF. “Il comportamento di Autogrill è grave perché così facendo non fa altro che conformarsi alla cultura dell’utilizzo illegale di musica. Di fronte ad un simile atteggiamento non potevamo dunque che agire di conseguenza, per tutelare la posizione dei produttori discografici e degli artisti da noi rappresentati”.
La normativa sul diritto d’autore (LDA 633/41 – artt. 72, 73 e 73 bis) prevede infatti che ai produttori e agli artisti interpreti ed esecutori spetti un compenso, il diritto discografico, dovuto in caso di pubblica diffusione e di duplicazione delle registrazioni, sulle quali le case discografiche hanno un diritto esclusivo. Ciò significa che solo il produttore discografico può dare autorizzazione a diffondere o duplicare le registrazioni di sua titolarità.
Ogni volta che si vuole far ascoltare musica registrata (canzoni o videoclip), in pubblico, sia essa trasmessa dalla radio, TV o via satellite e Internet, oppure attraverso CD o database di files caricati su server, è necessario assicurarsi di avere ottenuto le autorizzazioni anche dai produttori fonografici e dagli artisti interpreti esecutori della musica registrata che si intende utilizzare, ai quali per questo tipo di impiego spetta infatti un compenso.
L’obiettivo di SCF, come società di servizi, è quello di agevolare gli utilizzatori di musica nell’adempimento degli obblighi di legge, offrendo loro tutte le informazioni e il supporto necessari per metterli in condizione di trasmettere musica all’insegna della legalità. È bene ricordare, infatti, che chi intende utilizzare musica senza riconoscere i dovuti diritti non fa altro che alimentare un mercato della illegalità, che ad oggi è stimato intorno ai 50 milioni di euro.
“L’azione nei confronti di Autogrill segue un lungo periodo di trattativa condotta con l’intento di far prevalere il buon senso, prima ancora dell’applicazione della legge, nella convinzione che è necessario sensibilizzare e far crescere anche nel nostro paese la consapevolezza che la musica non è un bene gratuito, e deve essere utilizzata nel rispetto dei titolari di diritti”, conclude Chiodaroli.

Gli autori europei contro l’esproprio dei loro diritti

Gli autori europei sono molto preuccupati per la possibilità che l’Unione Europea possa cancellare i diritti per copia privata. Questa mattina si è svolta a Bruxelles una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, fra gli altri, il regista Bertrand Tavernier, il compositore Roman Vlad, il regista Citto Maselli, il cantante Yves Duteil, la cantante Paloma Sanbasilio, l’autore Victor Emanuel, l’editore Patrick Zelnick, i fratelli Luc e Jean Pierre Dardenne. Ha moderato l’incontro il Presidente della società d’autori francese Sacem Bernard Miyet, che è anche Presidente del GESAC (l’organismo che raggruppa le società d’autori e compositori europee).
Miyet ha letto una dichiarazione inviata dal regista spagnolo Pedro Almodovar: “Anche se nell’industria audiovisiva il compenso per copia privata non è certo al primo posto tra i guadagni per degli autori, questo compenso aiuta le produzioni a finanziarsi progetti e costi iniziali. Il compenso per copia privata è cruciale per le piccole imprese cinematografiche che, grazie ad esso, possono iniziare a scrivere i soggetti e le sceneggiature. L’identità culturale dell’Europa è dovuta proprio ad una moltitudine di creatori e ad una pluralità di creazioni: abbattere la copia privata significa tagliare parte di questa pluralità”.
Il regista Bertrand Tavernier ha dichiarato: “Sono molto inquieto: il compenso per copia privata fino ad oggi è stato il mezzo migliore per fermare l’esproprio degli autori. Senza questo compenso non avrei potuto fare i miei primi tre film. E’ molto grave il fatto che la Commissione voglia decidere senza sentire gli autori. Una decisione che si vuole prendere con arroganza e senza competenza. Favorendo solo l’industria digitale l’Europa va contro la cultura. Il problema non è per i grandi autori, ma per le migliaia di autori che grandi ancora non sono e d’altra parte bisogna considerare che la materia prima, la musica, le canzoni, i film, che viene trasmessa dall’industria multimediale attraverso l’on line rappresenta le opere d’arte, i contenuti artistici. Ora i creatori rischiano di essere calpestati, mentre invece l’industria digitale che non vorrebbe più corrispondere pochi euro di copia privata o sui supporti vergini o sulle memorie di riproduzione, si arricchirebbe sempre di più”.
Dal canto suo, il compositore e musicologo Roman Vlad , che è stato a lungo Presidente della SIAE e della CISAC (la confederazione internazionale delle società d’autori e compositori), ha dichiarato: “La direzione del mercato interno sembra dimenticare che il diritto d’autore non è una tassa, né tantomeno una rendita che deriva dalla proprietà intellettuale, è semplicemente il salario dell’autore. Senza questo salario l’autore è schiavo: o di un regime totalitario o di un’impresa. L’autore ha certo interesse che la sua opera sia diffusa in tutti i modi, ma per questo deve ricevere un giusto compenso. La copia privata ha finora permesso di vendere migliaia di apparecchi riproduttori, di memorie digitali, di vendere migliaia e migliaia di abbonamenti a Internet, che utilizzano musiche, canzoni, film e di permettere anche agli utenti di duplicarle, garantendo però anche gli autori. Ora la Commissione Europea vorrebbe eliminare parte del salario degli autori e lasciare le megaindustrie elettroniche e digitali di aumentare ancor più i loro profitti, cancellando anche questo diritto d’autore”.
Il regista e autore cinematografico Citto Maselli ha aggiunto : “Ricordiamoci che il diritto d’autore è fondamentale per l’autonomia perché l’autore possa esprimere in libertà la propria concezione della vita, della società, del suo tempo. Non siamo contro le tecnologie, siamo per la tecnologia che rispetta l’autonomia e la libertà degli autori e che permette loro di lavorare in autonomia e libertà”.
Luc Dardenne ha dichiarato: “Quello che accade è molto grave, denuncio la legalizzazione di un esproprio. Sarà sempre più difficile produrre non solo film, ma anche progetti. Pochi sanno infatti che prima di arrivare alla realizzazione di un film c’è una catena invisibile. Decine di soggetti e sceneggiature, una catena che non si vede, ma che in parte veniva finanziata da questo importante ritorno economico, rappresentato dalla copia privata”.
Il fratello Jean Pierre Dardenne ha infine aggiunto: “Il diritto d’autore inteso come un lavoro creativo e artistico è un punto fermo dell’Europa e della sua cultura. Ho detto è, spero di non dover dire era, perché dobbiamo ricordare che essere autori non è un privilegio e che per pochi autori che si conoscono, ci sono migliaia di autori che lavorano senza essere noti. La copia privata garantisce loro la possibilità di lavorare. Non capiamo perché rispetto a pochi spiccioli di copia privata ora la Commission Europea debba fare un favore alle multinazionali tecnologiche, telefoniche, digitali”.
Nel 2005 sono stati ripartiti agli autori 555 milioni di euro per copia privata. La sola Apple nello stesso 2005 ha venduto oltre 32 milioni di iPod (Damon Darlin in “The iPod ecosystem” dal New York Times del 3 febbraio 2006).

L’industria discografica mondiale annuncia una nuova ondata di azioni contro il file sharing illegale

L’industria discografica mondiale ha annunciato una nuova ondata di azioni penali e civili contro il file sharing illegale. L’IFPI – Federazione Internazionale dei Produttori Discografici – ha comunicato oggi che sono oltre 8 mila le nuove azioni intraprese in 17 Paesi contro gestori di server e grandi “condivisori” di musica illegale diffusa tramite le principali piattaforme peer-to-peer (p2p). Per la prima volta sono stati coinvolti paesi importanti come il Brasile e il Messico per il Sud America e la Polonia per l’Est Europeo, per un totale di oltre 13 mila azioni legali compiute.
In Italia le denunce sono state 26, di cui 7 contro gestori di openup server e 19 contro utenti di dc++: con queste ultime azioni il totale dei denunciati, per condivisione di brani non autorizzati tramite piattaforme di file sharing, sono saliti a 170. In base alla legge sul diritto d’autore, questi ultimi rischiano una denuncia penale e sanzioni per diverse migliaia di euro.
Nel resto del mondo le azioni hanno coinvolto, tra l’altro, il Brasile in cui l’anno scorso sono stati scaricati illegalmente più di un miliardo di file musicali e il mercato legale dei cd, negli ultimi cinque anni, si è ridotto di quasi il 50% a causa del download illegale di brani musicali ed il Messico e la Polonia per la prima volta sono stati coinvolti in operazioni di file sharing illecito. Per tutti gli altri Paesi si è trattata invece di una nuova ed importante offensiva contro gli utenti che scaricano illegalmente brani musicali. Di questi, oltre 2300, hanno riconosciuto le proprie responsabilità e hanno compensato i danni provocati ai legittimi detentori dei diritti pagando in media una somma di 2300,00 euro ognuno.
Accanto a queste operazioni l’industria discografica ha continuato a potenziare le proprie campagne educative contro il file sharing illegale. In particolare la guida informativa realizzata per le famiglie – “I giovani, la musica e Internet” – è stata diffusa in 15 Paesi e tradotta in 10 lingue diverse.
Una recente ricerca condotta dall’ Università Lingnan di Hong Kong, ha mostrato come queste operazioni di sensibilizzazione, abbiano avuto un impatto positivo tra i ragazzini e le loro famiglie. L’anno scorso più del 30% dei genitori, grazie alle campagne informative, ha potuto educare i propri figli a scaricare musica in forma legale e il 67% degli intervistati è convinto che le azioni legali siano un buono strumento per combattere e ridurre l’illecito nel download di musica da internet.
In Italia l’industria discografica ha promosso progetti informativi rivolti:
– alle aziende, con la diffusione di una guida contro i rischi del P2P tramite reti aziendali;
– agli studenti, tramite il progetto “Copy or Love”, promosso in collaborazione con il MIUR ( Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) – nato proprio allo scopo di sensibilizzare i ragazzi delle scuole medie secondarie sull’importanza del diritto d’autore;
– alle famiglie, attraverso una brochure educativa sui rischi del file sharing illegale tramite le connessioni domestiche.
“L’azione penale non piace a nessuno – ha dichiarato Enzo Mazza, Presidente della FIMI – Federazione dell’Industria Musicale Italiana – pero’ oggi, di fronte ad un’offerta legittima sempre piu’ampia, e’ necessario colpire con efficacia coloro che offrono musica abusivamente o che ne favoriscono la diffusione con grave danno delle imprese che investono milioni di euro nella musica digitale”.

Ripartizione diritti di classe prima-concertino: comunicato del Consiglio Direttivo dell’UNCLA

Il Consiglio Direttivo dell’UNCLA, nel corso della riunione del 13 ottobre, dopo aver approfondito l’esame della materia e vista la gravità della situazione, si è espresso per una linea di pieno sostegno alle iniziative dei nostri membri della Commissione di Sezione Musica per le decisioni che si intendono adottare in materia di ripartizione dei diritti e di raccolta documentale dei programmi musicali di Classe Prima-Concertino.
Fermo restando il principio fondamentale che da sempre ha ispirato e guidato la nostra azione sindacale:
A CIASCUNO IL SUO NELLA GIUSTA MISURA DEL CORRETTO SFRUTTAMENTO DELLE PROPRIE OPERE
e il rifiuto quindi al ricorso a criteri di ripartizione a campionamento, il Consiglio Direttivo dell’UNCLA, per la prima volta nella sua storia, davanti alla gravità della situazione illustrata dai nostri Commissari, in via del tutto sperimentale e provvisoria, aderisce a questo nuovo criterio di ripartizione a condizione che la nuova normativa sia ispirata ad un rigoroso criterio di equità, di giustizia e di trasparenza ed, infine, che venga programmata una frequente sistematica verifica e verificabilità dell’efficienza dei controlli e dell’ efficacia dei risultati che si propone.
L’UNCLA da sempre lamenta il problema delle false programmazioni e, nel tempo, ha presentato agli Organi responsabili della SIAE una serie di proposte concrete, tra le quali una comprendente una dettagliata documentazione che proponeva l’uso di mezzi tecnologici che avrebbero di fatto impedito la scorrettezza in materia di redazione dei programmi musicali.
Questa documentazione, anche se datata otto anni fa, dovrebbe ancora risultare negli archivi della Presidenza SIAE.
Il Consiglio Direttivo, nel corso della riunione, ha inoltre sottolineato con soddisfazione e sincere espressioni di plauso l’importanza del lavoro messo in atto dalla Commissione della Sezione Musica apprezzando la preziosa collaborazione che ogni singolo membro della Commissione ha manifestato, confermando e avvalorando il ruolo esclusivo di proposta della Commissione in materia di Ordinanza di Ripartizione che gli è riservato dallo Statuto.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’UNCLA

Copia privata: iniziativa a livello europeo di AFI e lettera sul Financial Times

A.F.I. Associazione dei Fonografici Italiani organizza una una conferenza incontro che si terrà il 18 ottobre p.v. al Parlamento europeo (sala A5E2) dalle ore 15.00 alle 16.00. L’evento è stato organizzato insieme alle altre associazioni europee di titolari di contenuti che sono partners dell’alleanza “Prima la Cultura” (Culture first), recentemente costituita.
L’oggetto della conferenza sarà la mobilitazione del mondo della cultura europeo contro la Raccomandazione che la DG Mercato Interno della Commissione europea intende proporre a breve con l’obiettivo di eliminare l’equo compenso per copia privata.
Sull’argomento è stata pubblicata venerdì scorso una lettera sul prestigioso quotidiano Financial Times a firma di A.F.I. oltre che di tutte le associazioni facenti parte dell’alleanza

A proposito dell’equo compenso per copia privata
La Convenzione di Berna e i trattati conclusi nell’ambito dell’OMPI, Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale, riconoscono al titolare del diritto d’autore e dei diritti connessi (diritto di cui è titolare il produttore fonografico e l’artista interprete o esecutore) la titolarità del diritto esclusivo di autorizzare la riproduzione in via diretta o indiretta del contenuto a loro riconducibile.
Esistono delle eccezioni rispetto all’esercizio di questo diritto, ad esempio la copia privata, cioè la possibilità riconosciuta al privato di fare ulteriori copie dell’originale acquistato per farne uso in altri ambienti (ad esempio in una casa di villeggiatura) o su altri supporti (ad esempio un lettore MP3).
A fronte di questa limitazione del loro diritto esclusivo di riproduzione, i titolari dei diritti ricevono il cosiddetto “equo compenso”.
L’equo compenso per copia privata (copyright levies system) è quel modesto importo che viene riscosso al momento della messa in commercio di un supporto sul quale possa essere fatta la copia di un contenuto protetto, ad esempio cd vergini o lettori MP3.
La direttiva 2001/29/CE prevede che il sistema dell’equo compenso resti in vigore fino al momento in cui verranno sviluppate misure tecnologiche in grado di consentire al titolare dei diritti di gestire il suo contenuto, anche attraverso le società di collecting di appartenenza, definendo preliminarmente se e in che misura potranno essere eseguite ulteriori copie del supporto originale acquistato.
Al momento lo sviluppo dei DRM non ha portato a risultati soddisfacenti perché essi non sono ancora in grado di offrire una protezione dei contenuti adeguata.
Del resto il sistema dell’equo compenso per copia privata non perturba lo sviluppo del mercato: in Francia e Germania, dove il sistema dell’equo compenso è applicato, la vendita di lettori MP3 cresce al medesimo tasso del Regno Unito dove invece tale sistema non esiste.
La raccolta dell’equo compenso su scala europea è nell’ordine di 560 milioni di euro mentre sono stimati in 1,34 miliardi di dollari gli utili di uno solo delle multinazionali dell’elettronica.
A dispetto dell’importo relativamente modesto in gioco, va messo in evidenza che esso rappresenta un’importante fonte di remunerazione per il mondo della cultura europea.

L’iniziativa della Commissione europea DG Mercato interno
Sotto la pressione dei grandi gruppi industriali del del settore dell’elettronica, la DG Mercato interno intende proporre alla Commissione europea una Raccomandazione con lo scopo di eliminare l’equo compenso per copia privata.
L’evento del 18 ottobre 2006 organizzato vede la partecipazione di vari artisti e personalità del mondo dell’arte, tra cui l’italiano Roman Vlad.

Oltre ad A.F.I. partecipano all’alleanza:
AEPO-ARTIS Association of European Performers’ Organisations
AIDAA International Association of Audiovisual authors
BIEM International Organisation representing Mechanical Rights Societies
CISAC International Confederation of Societies of Authors and Composers
EUROCINEMA Association of Producers
EUROCOPYA European Federation of Joint Management Societies of Producers for Private Audiovisual Copying
EVA European Visual Artists
ICMP/CIEM International Confederation of Music Publishers
FERA Federation of European Film Directors
EuroFIA European Group of the International Federation of Actors
FIM International Federation of Musicians
GESAC European Grouping of Societies of Authors and Composers
GIART International Organisation of Performing Artists
IMPALA The Independent Music Companies Association

Pescara: accordo antipirateria SIAE – Polizia Municipale- BSA- Fapav – FPM e Federconsumatori

Il Gruppo Antipirateria e Contraffazione della Polizia Municipale di Pescara ha siglato ieri un importante protocollo d’intesa con le principali associazioni di categoria impegnate nella tutela della proprietà intellettuale (BSA per il settore software, FAPAV per quello audiovisivo e FPM per quello musicale) , con la SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) e Federconsumatori.
L’intesa è stata firmata oggi alla presenza del Prefetto di Pescara Giuliano Lalli, dal Comandante della Polizia Municipale di Pescara Ernesto Grippo, Vito Alfano, Direttore dei Servizi di Antipirateria della SIAE, Pasquale Di Ferdinando, Direttore Regionale della Federconsumatori Abruzzo, Marco Ornago, portavoce del Comitato Direttivo della BSA, Yan Kret, responsabile del settore investigazioni della FAPAV e Luca Vespignani, Segretario Generale della FPM. L’accordo prevede un impegno sempre maggiore per contrastare un fenomeno che, oltre a causare danni incalcolabili ad autori, editori, industria ed erario, costituisce un serio ostacolo allo sviluppo della creatività e della cultura del nostro Paese.
La SIAE e le Associazioni antipirateria forniranno al Gruppo Antipirateria e Contraffazione della Polizia Municipale di Pescara il proprio know how tecnico e risorse umane e tecnologiche, in ogni fase delle azioni di accertamento e repressione della pirateria audio, video e del software, per migliorare l’efficacia dei relativi interventi, cooperando con consulenze e perizie sui materiali sequestrati, con assistenza sui sistemi di licensing e pareri di legali esperti in materia.
La reale efficacia delle varie forme di collaborazione e dei progetti attivati saranno periodicamente verificati, con un costante scambio di dati sui risultati ottenuti e di informazioni sulle dinamiche del fenomeno.
Sarà incentivata la cultura della legalità, con l’avvio di campagne di sensibilizzazione dei cittadini sui rischi, la pericolosità e i danni causati dalle diverse forme di pirateria, per un’informazione corretta sull’uso delle opere e per la tutela del Made in Italy.
La Polizia Municipale di Pescara – che ha già destinato al contrasto della pirateria una squadra speciale, il Gruppo Antipirateria e Contraffazione – condividerà con le Associazioni dati e ricerche disponibili e, per rendere ancora più stretta la cooperazione, creerà anche un tavolo di lavoro permanente, per il monitoraggio e l’analisi del fenomeno.
“La firma di questo Protocollo di Intesa – commenta Luca Vespignani, Segretario Generale di FPM – rappresenta il naturale punto di approdo di un intenso e produttivo percorso di collaborazione fra le Associazioni di categoria e la Polizia Municipale di Pescara. Confido che la sensibilità dimostrata dall’Amministrazione Comunale di Pescara sia di stimolo affinchè altre realtà locali si impegnino con lo stesso vigore nella lotta ad un fenomeno che genera ingenti danni economici”.
“Siamo molto fieri dell’accordo siglato oggi”, commenta Marco Ornago per BSA, “perché ci consentirà di presidiare con particolare attenzione un’area che gli organi inquirenti hanno identificato come nevralgica nella distribuzione di prodotti illegalmente duplicati ai rivenditori abusivi dell’intero litorale adriatico della Penisola”.