Spagna: un sito per il diritto d’autore

La riforma della legge sulla proprietà intellettuale, attualmente in discussione al senato spagnolo ha suscitato le perplessità degli autori che hanno deciso di varare un nuovo sito, www.nohayderecho.org, che informerà sull’iter della normativa e fornirà uno spazio per il dibattito e il confronto fra i soggetti coinvolti.
Secondo gli autori il nuovo testo di legge presenta tre aspetti fondamentalmente negativi: pregiudica in particolar modo gli autori di audiovisivi, apre la porta alla determinazione arbitraria della remunerazione per copia privata e concede ad un organismo terzo la possibilità di fissare l’importo del compenso per diritto d’autore in caso di controversie fra aventi diritto e utilizzatori.

Oggi WIPO celebra la giornata mondiale della Proprietà Intellettuale

Oggi WIPO (World Intellectual Property Organization) celebra la giornata mondiale della Proprietà Intellettuale. Il 26 aprile del 1970 è infatti il giorno in cui entrò in vigore la Convenzione che istituisce la WIPO.
La giornata mondiale della Proprietà Intellettuale prevede una serie di attività ed manifestazioni (seminari, servizi giornalistici, dibattiti, gare, ecc) il cui scopo principale consiste nell’incrementare la consapevolezza della proprietà intellettuale e la sua relativa importanza nella vita quotidiana. L’obiettivo è di familiarizzare il pubblico con la natura dei diversi diritti di proprietà industriale ed intellettuale (brevetti, marchi d’impresa, diritti d’autore, ecc.) al tempo stesso illustrando la funzione di tali diritti come strumenti di tutela della creatività umana.

Consumo spettacoli in Italia, meno 5,5%

Con un anticipo di oltre tre mesi, rispetto a quanto avveniva in precedenza, la S.I.A.E., unica Società di autori nel panorama mondiale ad espletare questo servizio, ha fornito i dati relativi al consumo dello spettacolo in Italia per il 2005.
“Sono preoccupato per il decremento del 5,5% nella spesa complessiva degli italiani per gli spettacoli e il divertimento lo scorso anno”. Così ha esordito il Presidente della S.I.A.E., avv. Giorgio Assumma, ieri mattina a Roma presso la Biblioteca del Burcardo, nel corso della conferenza stampa per presentare i dati. “La situazione potrebbe ancora peggiorare – ha commentato Assumma – se l’andamento declinante dovesse consolidarsi nell’anno in corso”. A questo proposito il Presidente ha anticipato una nuova rilevazione S.I.A.E., per monitorare il settore, sui primi sei mesi del 2006 entro agosto.
I dati del 2005 indicano che gli italiani hanno speso per gli spettacoli e i divertimenti un importo complessivo di poco superiore al miliardo e mezzo di euro, la cifra più bassa dal 2001. In particolare sembrerebbe aver risentito della crisi soprattutto il cinema, con un decremento dell’8,6%, anche se il calo del settore si rileva a livello mondiale.
“Le cause dell’erosione del pubblico – ha affermato Assumma – non vanno attribuite alla qualità dei film che è ottima, ma in parte potrebbe derivare dalla fruizione domestica dei film e in parte dal loro consumo tramite telefonia mobile”. Il ballo subisce una flessione del 9,39% “sulla quale potrebbe aver inciso – come ha indicato il Presidente – l’abitudine da parte dei giovani a socializzare nei bar con la musica e nei discopub”.
Buoni risultati sono invece stati registrati nel settore degli spettacoli dal vivo, teatro e musica per i quali gli italiani hanno spesso il 2,03% in più rispetto al 2004. La prosa, in particolare, ha toccato un incremento del 7,7%, un andamento positivo confermato anche dai balletti e concerti di danza che hanno messo a segno un 12,24% in più rispetto all’anno precedente.
“Il dato eclatante – ha indicato il Presidente Assumma – è quello dei recital letterari, un settore per il quale gli italiani hanno speso il 28,33% in più rispetto al 2004, conferma che la liturgia dello spettacolo dal vivo è condivisa dagli italiani”.
Crescono anche i consumi di musica leggera e lirica, rispettivamente più 3,92% e 3,80%. Trend negativo invece per operette riviste e commedie musicali (-24%), i concerti jazz (-11,24%) e musica classica (-7,53%).
I dati sono stati realizzati, oltre alla capillarizzazione della rete di rilevazione della S.I.A.E., anche grazie all’utilizzazione delle biglietterie elettroniche, fattori che consentono, come ha ricordato il direttore dei sistemi informativi Antonio Brunetti, “un riscontro reale e immediato sull’intero quantitativo dei biglietti emessi compresi quelli omaggio”.
Fonte: S.I.A.E.

BMI prevede incassi per 600 milioni di dollari dalle suonerie

BMI, nella presentazione annuale delle proiezioni di vendita delle suonerie, ha previsto che il mercato toccherà nel 2006 la quota di 600 milioni di dollari, ben al di sopra dei 500 del 2005, dei 245 del 2004 e dei 68 del 2003
Le stime sono basate sulle oltre 360 milioni di transazioni individuali analizzate dall’organizzazione americana nei due anni precedenti. BMI infatti traccia le vendite di oltre 325 negozi online negli Stati Uniti.
“Vediamo il mercato maturo nel 2006 con una crescita alimentata dal’harware mobile e dalle aggressive politiche di vendita dei gestori telefonici” ha dichiarato Richard Colon, Vice presidente di BMI (Business Developement). “Crediamo che il mercato crescerà del 20% solo nel 2006. Vediamo anche un incremento per i ring back tone, che è ancora in una fase iniziale negli USA. Altre revenues verranno dagli abbonamenti ai servizi musicali, che sono stati appena presentati al pubblico.”
Il database di suonerie di BMI è forse il più grande del mondo. BMI usa i dati che colleziona per distribuire le royalties ai propri associati autori compositori ed editori musicali.

La giornata del libro e del diritto d’autore

Come ogni anno, anche quest’anno l’UNESCO celebra il 23 aprile la Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’autore con una serie di eventi in tutti i Paesi che aderiscono all’organizzazione.
Lo scopo delle manifestazioni che si terranno in tutto il mondo è quello di promuovere la lettura e diffondere il rispetto per la proprietà intellettuale.
In Italia, la Giornata avrà un significato particolare in quanto alle città di Torino e Roma è stato attribuito, per il 2006-2007, il ruolo di capitale mondiale del libro.
Il calendario di eventi si aprirà con la festa inaugurale del 23 aprile: per tutto il giorno nei luoghi più significativi del capoluogo piemontese, come il Teatro Regio e il Piccolo Regio, Piazza Castello, l’Auditorium Rai, il Teatro Gobetti e i leggendari caffè storici si terranno performance di scrittori, attori, registi, cantautori, musicisti classici e jazz mentre in serata all’Oval, progettato e costruito per le ultime Olimpiadi, ci sarà un grande concerto con i più popolari gruppi pop e rock di origine torinese. Al Teatro Stabile Alessandro Baricco terrà una lezione-spettacolo.
Il programma di Roma prenderà il via in contemporanea con Torino. Librerie e biblioteche della capitale resteranno aperte per tutta la giornata e verranno illustrati i principali progetti per i prossimi 12 mesi, dedicati alla letteratura italiana del Novecento.
La presentazione sul sito della UNESCO.

GEMA critica lo squilibrio tra aumento di utilizzazione della musica e il ristagno della remunerazione per gli autori

“Il bilancio Gema del 2005 è positivo, ma riflette solo un lato della situazione degli autori musicali in Germania. Perché il gap tra il consumo di musica e la diminuzione degli introiti a favore degli autori è continuato ad aumentare anche l’anno scorso.”
Così ha dichiarato il dott. Jürgen Becker, portavoce del consiglio di amministrazione della Gema. L’incasso per diritto d’autore nel 2005 è ammonstato a 852,2 milioni di euro, con un incremento del 5,7% rispetto l’anno precedente. Inoltre, Gema ha operato molto efficientemente e con un coscienzioso controllo dei costi, tanto da abbassare la trattenuta media al 14,12% (era il 14,29% nel 2004). Quindi il totale andato in ripartizione per gli autori è aumentato del 6,05%, pari a un ammontare di 731,9 milioni di euro. Di conseguenza per la prima volta nella storia della società di gestione collettiva tedesca si sono distribuiti oltre 700 milioni di euro, dei quali 170 milioni sono risultanti dall’incasso effettuato presso le consorelle straniere.
Nonostante tutto ciò, mancano 30 milioni di incassi non effettuati, tra cui quelli relativi alle utizzazioni online, maturati a seguito a una vertenza che ha visto la GEMA contrapposta alla IFPI tedesca.
E nonostante tutto, la media di incasso per autore è diminuita dello 0,5%. Infatti ancora non si vedono i benefici derivanti dalle utilizzazioni multimediali, Internet in testa. Le cifre parlano da sole: infatti l’incasso per il 2005 per le utilizzazioni in Internet è ammontato ad “appena” 1,5 milioni di euro, mentre le suonerie hanno reso 4,1 milioni.
GEMA ha però ottenuto una vittoria contro i discografici (rappresentati dalla IFPI), i quali ritenevano l’accordo generale sui fonogrammi applicabile anche alla musica onlin e alle suonerie.
“Da quando la GEMA ha pubblicato le tariffe (nel 2002) per queste utilizzazioni, è iniziata la procedura di arbitrato contro GEMA, con l’obiettivo di mantenere i costi di diritto d’autore – quanto dovuto agli autori per le utilizzazioni online – il più basso possibile, per mantenere più alti i profitti delle case discografiche e dei providers, in altre parole, per fare business alle spalle degli autori. La decisione degli arbitri ora mette uno stop alle strategie adottate da tali aziende”.
Un’altro aspetto è relativo alla legge sul diritto d’autore, soprattutto per quanto riguarda la copia privata. “Si ha la forte impressione che siano favorite le lobbies dell’industria produttrice dei supporti e degli apparecchi di registrazione piuttosto che quella della creatività individuale, il cui lavoro è fondamentale per la catena dell’industria musicale. Anche qui la GEMA deve prendere atto che il maggiore potere economico di tali industrie ha maggior peso politico sul Governo rispetto chi chiede maggiore protezione della proprietà intellettuale” conclude Jürgen Becker.

Musica digitale: al via oggi le classifiche ufficiali Fimi-Nielsen soundscan dei brani più venduti online in Italia

La classifica, realizzata da Nielsen Soundscan, la società che stila le top ten ufficiali della musica più venduta in USA, è stata voluta da FIMI – Federazione dell’Industria Musicale Italiana – aderente a Confindustria, per fornire ai media e a tutto il settore l’andamento delle vendite dei brani musicali online.
“Il consumo di musica digitale è ormai una realtà sempre più diffusa anche nel nostro Paese, ha dichiarato Enzo Mazza – Presidente di FIMI – , nel 2005 sono state oltre 14 milioni le canzoni acquistate attraverso i canali digitali in Italia, fenomeno che oggi rappresenta il 4 % del mercato nazionale ed è destinato ad una forte crescita anche nel 2006”.
I siti che compongono il panel analizzato da Nielsen Soundscan per l’Italia sono: Apple ITunes Italy, Mediaworld Net Music, 105 Megastore, 105 Classic Megastore, Coca Cola Music Store, MSN Music Club Italy, MTV Digital Downloads Italy, Radio Montecarlo Megastore, Tiscali Italy, United Music Megastore.
“Presto aderiranno altre piattaforme italiane – prosegue Enzo Mazza – e ci auspichiamo che anche le società di telefonia mobile forniscano al più presto i dati per le classifiche al fine di integrare questo rilevante canale”.
I numeri del Mercato Musicale Digitale nel 2005:
– A livello mondiale le vendite di musica digitale sono state pari a 1,1 miliardi di dollari ( il 6 % del mercato discografico)
– I singoli brani scaricati tramite Internet o attraverso il telefonino, sono stati a livello mondiale 470 milioni
– Sono oltre 190 i siti legali per la distribuzione di musica in Europa
– Più di 500 mila i titoli disponibili in Europa sulle maggiori piattaforme ( 2 milioni nel Mondo)
– In Italia il fatturato di musica “liquida” è stato pari a 11,6 milioni di euro (il 4% del mercato discografico nazionale)
– I singoli brani scaricati in Italia dagli store online e tramite i telefoni cellulari, sono stati 14 milioni

Nuova ondata di azioni nel mondo contro la condivisione illecita di file musicali

IFPI – Federazione Internazionale dei Produttori Fonografici – ha comunicato che sono oltre 2000, in circa 10 Paesi, le nuove azioni intraprese contro gestori di server e grandi “condivisori” di musica illegale, diffuse tramite le principali piattaforme peer-to-peer (p2p).
Con questi nuovi casi, il totale delle azioni legali intraprese a partire dal 2004 sale ad oltre 5 mila, di cui più di 200 solo nel nostro Paese.
Il Nucleo Regionale PT della Guardia di Finanza di Milano, nel corso di numerose ispezioni condotte su tutto il territorio nazionale, ha posto sotto sequestro 15 server appartenenti alla comunità “Freeazzurra” (www.freeazzurra.com) che consentivano la condivisione di milioni di file musicali illegali da parte di migliaia di utenti.
Nell’ambito della medesima operazione sono stati denunciati 25 grandi “uploader”, che diffondevano illecitamente decine e decine di gigabyte di materiale musicale protetto da copyright.
Contemporaneamente il Nucleo Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato altri 3 grandi server utilizzati dalla comunità “Darkbios” e denunciato 5 “uploader”.
Globalmente le due operazioni hanno consentito di:
– Denunciare 53 persone per violazione della legge sul diritto d’autore
– Sequestrare 18 server che consentivano a decine di migliaia di utenti di condividere milioni di file illegali
– Sequestrare migliaia di CD masterizzati con i brani illegalmente condivisi
– Confiscare oltre 70 personal computer e più di 60 hard disk utilizzati per la diffusione illegale della musica
– Chiudere due siti web
Durante le perquisizioni è stato anche rinvenuto materiale pedo-pornografico ora oggetto di ulteriori indagini da parte degli investigatori.
“L’Italia è oggi il sesto mercato mondiale in termini di musica digitale – ha spiegato Enzo Mazza, Presidente della FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana – e le azioni antipirateria sono in questo momento fondamentali per tutelare lo sviluppo dell’offerta legale e difendere coloro che stanno investendo milioni di euro nella musica online”.
Questa nuova ondata di azioni legali rappresenta l’ultima fase di una vasta campagna di sensibilizzazione contro il file sharing illegale, a livello mondiale e locale.
In particolare in Italia, l’industria discografica ha promosso progetti informativi rivolti alle aziende, con la diffusione di una guida contro il rischi del P2P tramite reti aziendali; agli studenti tramite il progetto Copy or Love, promosso in collaborazione con MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e nato allo scopo di sensibilizzare i ragazzi delle scuole medie secondarie sull’importanza del diritto d’autore; alle famiglie con la promozione di una brochure informativa sui rischi del file sharing illegale tramite le connessioni domestiche.

La musica digitale continua a guidare il mercato discografico mondiale

Per la prima volta il mercato mondiale della musica digitale è stato inserito nei dati annuali dell’IFPI – Federazione Internazionale dell’Industria Discografica- in quanto ha fatto registrare una crescita importante a livello mondiale, sia attraverso l’utilizzo di Internet sia attraverso il download sui telefonini.
Nel 2005 le case discografiche hanno riscontrato un vero e proprio boom di vendite di musica digitale, quasi triplicate rispetto all’anno precedente, passando da 400 milioni a quota 1,1 miliardi di dollari.
Il numero totale di singoli brani scaricati tramite Internet o downloadati attraverso il telefonino, sono stati nel 2005, 470 milioni contro i 160 milioni del 2004. I principali mercati di vendita di musica “liquida” sono stati Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Germania e Francia. In generale i Paesi dove è più alta la percentuale di vendita di musica digitale sono anche quelli dove il mercato musicale tradizionale è più forte.
Lo scaricamento di musica attraverso la rete è perfettamente equilibrato tra chi utilizza Internet e chi il download via cellulare. Le differenze si possono semmai riscontare a livello geografico: in Giappone per esempio, così come in Nord Europa e in Italia, domina la telefonia mobile. Negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania sono più forti le vendite attraverso Internet e le sue multicanalità.
Le suonerie truetone ricoprono oggi l’87% del mercato della musica digitale da telefonia mobile, tuttavia i download di brani musicali, il cosiddetto “full track downloads” attraverso i telefonini di terza generazione, e lo scaricamento di video musicali, si sono sviluppati in modo rilevante nell’ultimo anno (180% di crescita in termini di revenues) rispetto alle suonerie tradizionali ( 120%). Il leader di mercato per quel che riguarda la vendita di musica digitale è certamente iTunes, di Apple che, attraverso il suo negozio virtuale, l’iTunes Music Store, registra l’86% delle vendite globali di musica on-line.
Per la prima volta le vendite di musica digitale nel 2005 rendono meno evidente il declino del mercato globale dei CD, tuttavia nell’anno appena trascorso la vendita di Cd e DVD è calata del 3% . Le vendite globali registrate dalle case discografiche ammontano a 21 miliardi di dollari, mentre il mercato nel suo insieme, è stimato a 33 miliardi di dollari.
Il mercato dei singoli (fisico e digitale) è cresciuto in unità più del 75% del mercato globale 2005. I singoli on-line (scaricati attraverso Internet o via telefonia mobile) sono cresciuti notevolmente e rappresentano i tre quarti del totale del mercato singoli. Questi numeri assumono ancora più rilevanza se confrontati con il 2004, dove la vendita di brani singoli digitali rappresentava il 45% del mercato.
Il mercato fisico complessivamente è sceso a valore del 6,7% e dell’8% a unità. In particolare il mercato dei Cd è sceso del 6% a valore e del 3.4% a unità. I DVD musicali sono scesi del 4.3% a valore ma sono rimasti stabili in termini di unità.
John Kennedy – Presidente e Amministratore Delegato dell’IFPI – ha dichiarato: “il mercato globale della musica è in profonda trasformazione ed è importante sottolineare che la vendita di musica digitale è più forte in quei Paesi dove si riscontrano le migliori performance del mercato tradizionale. In Giappone ad esempio la musica on-line ha già compensato il calo del mercato del fisico ed altre nazioni stanno seguendo la stessa modalità. Il mercato del cd è in declino a causa di una serie di fatto tra i quali la pirateria fisica e digitale, la forte competizione di altri prodotti destinati all’intrattenimento e la maggiore propensione a spendere e consumare attraverso Internet e la telefonia mobile. Per il 2006 ci aspettiamo una continua crescita della musica digitale legale e in questo senso IFPI continuerà la sua azione di promozione per lo sviluppo di questa nuova area di mercato, mediante il supporto di leggi sempre più mirate alla tutela del copyright e azioni di contrasto contro la pirateria musicale”.

Assemblea UNCLA il 23 maggio prossimo

Il prossimo 23 maggio si terrà l’Assemblea degli associati UNCLA per l’approvazione del bilancio sociale.
Possono intervenire tutti gli iscritti in regola col pagamento della quota sociale