Il Direttore Generale della SIAE commenta la sentenza della Corte di Giustizia Europea sull’equo compenso per copia privata

“La normativa italiana sulla copia privata già prevede esenzioni per gli usi professionali e delle pubbliche amministrazioni”, dichiara il Direttore Generale della SIAE Gaetano Blandini, commentando positivamente la sentenza della Corte di Giustizia Europea emessa giovedì scorso in materia di copia privata.
“La Corte riafferma la legittimità di un sistema di compenso posto a carico di fabbricanti e distributori di apparecchiature, dispositivi e supporti di riproduzione digitale. Peraltro viene confermato uno dei cardini dell’istituto della copia privata e cioè che non è necessario accertare che chi si serve di queste apparecchiature abbia effettivamente realizzato copie private. Circa la precisazione innovativa della Corte, e cioè la non conformità alle norme europee di una applicazione “indiscriminata” dell’equo compenso per copia privata, è da chiarire che sin dal 2003 – anno in cui è stata recepita in Italia la direttiva comunitaria – trova attuazione in Italia, in particolare nelle procedure della SIAE (ente pubblico al quale la legge demanda l’applicazione della normativa nazionale sulla copia privata), un sistema di esenzioni e rimborsi”.
“E’ da sottolineare particolarmente – conclude Blandini – come il recente decreto Bondi in materia di revisione dei livelli di compenso per copia privata si ispiri ai medesimi principi oggi enunciati dai giudici europei: il decreto infatti, nel confermare la vigenza degli accordi stipulati dalla SIAE con le Associazioni di categoria in tema di esenzioni e rimborsi, ha previsto la possibilità di individuare e disciplinare ulteriori esenzioni per gli usi professionali”.

Sentenza della Corte di Giustizia Europea sull’equo compenso per copia privata

Con sentenza pubblicata ieri, nel procedimento C 467/08, avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte ai sensi dell’art. 234 CE, dall’Audiencia Provincial de Barcelona (Spagna) con ordinanza 15 settembre 2008, pervenuta in cancelleria il 31 ottobre 2008, nel procedimento Padawan SL contro Sociedad General de Autores y Editores de España (SGAE), la Corte di Giustizia Europea ha reso la seguente interpretazione, in tema di equo compenso per copia privata:
1) La nozione di «equo compenso», di cui all’art. 5, n. 2, lett. b), della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 22 maggio 2001, 2001/29/CE, sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione, costituisce una nozione autonoma del diritto dell’Unione, che dev’essere interpretata in modo uniforme in tutti gli Stati membri che abbiano introdotto l’eccezione per copia privata, a prescindere dalla facoltà riconosciuta dagli Stati medesimi di determinare, entro i limiti imposti dal diritto dell’Unione, segnatamente dalla stessa direttiva, la forma, le modalità di finanziamento e di prelievo nonché l’entità di tale equo compenso.
2) L’art. 5, n. 2, lett. b), della direttiva 2001/29 dev’essere interpretato nel senso che il «giusto equilibrio» da realizzare tra i soggetti interessati implica che l’equo compenso venga necessariamente determinato sulla base del criterio del pregiudizio causato agli autori delle opere protette in conseguenza dell’introduzione dell’eccezione per copia privata. È conforme alle esigenze di tale «giusto equilibrio» prevedere che i soggetti che dispongano di apparecchiature, dispositivi nonché di supporti di riproduzione digitale e che, a tal titolo, di diritto o di fatto, mettano tali apparecchiature a disposizione degli utenti privati ovvero rendano loro un servizio di riproduzione costituiscano i debitori del finanziamento dell’equo compenso, tenuto conto che tali soggetti dispongono della possibilità di ripercuotere l’onere reale del finanziamento sugli utenti privati.
3) L’art. 5, n. 2, lett. b), della direttiva 2001/29 dev’essere interpretato nel senso che è necessario un collegamento tra l’applicazione del prelievo destinato a finanziare l’equo compenso con riguardo alle apparecchiature, ai dispositivi nonché ai supporti di riproduzione digitale ed il presunto uso di questi ultimi a fini di riproduzione privata. Conseguentemente, l’applicazione indiscriminata del prelievo per copie private, segnatamente nei confronti di apparecchiature, dispositivi nonché di supporti di riproduzione digitale non messi a disposizione di utenti privati e manifestamente riservati ad usi diversi dalla realizzazione di copie ad uso privato, non risulta conforme con la direttiva 2001/29.

HIT WEEK: Chiusa a Los Angeles con numeri da record la seconda edizione

E’ terminata a Los Angeles la seconda edizione di Hit Week: l’unico festival, fuori dai confini nazionali, dedicato alla creatività Made in Italy con la colonna sonora di alcuni dei più importanti artisti nostrani capaci di conquistare i mercati internazionali.
Un ennesimo soldout, questa volta all’ El Rey Theatre di Los Angeles,ha salutato l’esibizione di Giovanni Allevi capace di magnetizzare il pubblico californiano proponendo per la prima volta dal vivo i brani del suo nuovo album Alien.
Hit Week, a conferma del supporto e dell’attenzione alla cultura giovanile italiana,ha visto la presenza nella tappa di Los Angeles del Ministro della Gioventù Giorgia Meloniche patrocinandoil contest MTV New Generation ha dato la possibilità ai My Awesome Mixtape ed ai Thank You For The Drum Machine di esibirsi negli Stati Uniti insieme ad alcuni dei più importanti artisti italiani.
Il Festivalsi è concluso con numeri da record distribuiti tra New York e Los Angeles: 9 giornate, 16 concerti dal vivo, 9 venues e molti show completamente esauriti con un cast stellare con Elisa, Ludovico Einaudi,Giovanni Allevi, Negrita, Roy Paci, Apres La Classe oltre ai vincitori del contest Mtv New Generation.
La manifestazione inoltre è stata protagonista di una presenza media senza precedenti e della partecipazione di oltre 100 operatori del Music Business , coinvolti grazie all’accordo di settore tra Istituto per il Commercio Estero, Ministero dello Sviluppo Economico e Federazione dell’industria musicale Italiana. Nello specifico la parte trade della manifestazione ha visto la definizione di una serie di accordi che porterà sistematicamente la musica degli artisti di Hit Week negli Stati Uniti, in Canada ed in America Latina.
Per il 2011 il festival , nella sua formuia originale,diventerà itinerante in alcuni territori chiave per la diffusione della musica italiana attuale: punta di diamante dell’italian way of life,volano economico per il sistema paese e uno degli strumenti più importanti di comunicazione e di identificazione della cultura giovanile italiana e mondiale.
Le prime foto ufficiali di Hit Week 2010 sono disponibili on line su http://picasaweb.google.com/116069552510224566992
Hit Week èpromosso da ICE, Ministero dello Sviluppo Economico e Federazione dell’Industria Musicale Italiana, realizzato con il supporto del Ministro della Gioventù e della Regione Puglia, prodotto da Music Experience Roma e Mela Inc Los Angeles. Con la partecipazione del Consolato Italiano di Los Angeles, dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e di New York, con la collaborazione di Enit Los Angeles, Camera di Commercio Italia West, Comites Los Angeles e con la fondamentale presenza di : Mtv, Gibson, Bisol, Oro Di Milano, Rockstar Energy Drink, Cts, Rockol, Paiste, Dw,I-Italy, L.a. Weekly, Campus Circle, Kcrw, Arnaldo Caprai Winery MUSIC EXPERIENCE: Music Experienceè l’azienda che organizza Hit Week, nasce dall’incontro e dalla condivisione tra alcuni dei massimi esperti nel settore dell’entertainment, delle nuove tecnologie e del design che hanno messo in comune le proprie competenze per lo sviluppo di nuovi ed innovativi modelli di fruizione culturale.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di fornire durante tutto l’anno un supporto continuativo agli operatori italiani ed europei del music business per poter affrontare in maniera organizzata le opportunità che solo il mercato statunitense può offrire (Touring, recording, distribution, etc.)
Opera attraverso l’Italiana Music Experience Roma S.r.l e la statunitense Mela Inc. entrambe guidate dal loro managing director Francesco Del Maro.

Tribunale di Milano: la diffusione della musica nello studio di un dentista è soggetta all’equo compenso ex artt. 73 e 73-bis l.d.a.

Il Tribunale di Milano ha condannato il titolare di uno studio dentistico per aver diffuso musica attraverso una radio senza aver corrisposto a SCF i compensi, previsti dalla legge sul diritto d’autore, a favore di artisti e produttori discografici (autonomi e indipendenti rispetto a quanto dovuto a Siae per i diritti d’autore).
Con sent. 10901/2010 il Tribunale di Milano ha confermato che la diffusione di musica all’interno di studi professionali privati – come quelli dentistici – rappresenta una forma di “pubblica utilizzazione”, come definita espressamente nella Legge sul Diritto d’Autore (art. 73-bis).
Nello specifico, in linea con quanto già ampiamente riconosciuto dalla giurisprudenza (sent. C-306/05 – Corte di Giustizia), la decisione conferma come l’elemento discriminante rispetto all’insorgenza del diritto sia la messa a disposizione delle registrazioni discografiche “a un pubblico di persone”, a prescindere dal carattere pubblico o privato del luogo in cui avviene la diffusione di musica.
I giudici milanesi hanno, infatti, stabilito che la clientela di uno studio dentistico è qualificabile come “pubblico”, in quanto appare potenzialmente indeterminata sia nel numero, che nella sua composizione; il fatto che l’accesso dei clienti allo studio avvenga in maniera programmata rappresenta una mera modalità organizzativa.
La sentenza di Milano conferma e rafforza l’orientamento giurisprudenziale che ha caratterizzato la tutela dei diritti di artisti e discografici in questi ultimi anni, riaffermando che il pagamento del compenso SCF è dovuto qualsiasi sia il mezzo utilizzato, anche una radio. Nello specifico è in linea con la normativa europea e con quanto già da tempo avviene negli altri paesi dell’Unione, dove gli studi medici e dentistici riconoscono regolarmente il pagamento dei diritti discografici a fronte dell’utilizzo di musica d’ambiente, per offrire ai propri pazienti un ambiente più confortevole e rilassante.
“La sentenza del tribunale di Milano rappresenta un provvedimento estremamente positivo e innovativo perché fissa di fatto un principio di applicabilità di più ampio respiro, che interessa a questo punto tutti gli studi professionali, come per esempio in generale tutte le altre tipologie di studi medici, quelli di avvocati, di architetti, commercialisti, notai”, commenta Saverio Lupica, Presidente di SCF Consorzio Fonografici. “Si tratta indiscutibilmente di un ottimo risultato sul fronte della tutela dei diritti discografici. In questa occasione teniamo comunque a ribadire e confermare, ancora una volta, che il ricorso alla via giudiziaria non è certo la strada che SCF intende perseguire per affermare i diritti degli artisti e dei produttori. Al contrario: crediamo che il dialogo e la negoziazione siano le uniche soluzioni ragionevoli per dare applicazione a quello che è a tutti gli effetti un obbligo di legge, nel rispetto delle parti coinvolte. Una tesi, la nostra, che trova ogni giorno sempre più facile applicazione grazie al comportamento responsabile di un numero sempre maggiore di operatori professionali, attivi nei più svariati settori, che, grazie anche alla collaborazione instaurata con le rispettive associazioni di categoria, fanno uso di musica riconoscendo spontaneamente i diritti di artisti e produttori discografici”.

Costituito il Nuovo Imaie, lo Statuto è online

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha approvato l’atto costitutivo e lo statuto del Nuovo IMAIE, secondo quanto previsto e disciplinato dall’articolo 7 della Legge n. 100/10 “Disposizioni sull’Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori”.
Di seguito i soggetti costituenti e il nuovo statuto.
Il Nuovo IMAIE è stato costituito da:
Artisti settore musicale:
Luis Enrique Bacalov, Claudio Baglioni, Massimo Di Cataldo, Marco Masini
Artisti settore audiovisivo:
Lino Banfi, Enzo De Caro, Andrea Roncato, Edoardo Siravo, Luca Zingaretti
Organizzazioni Sindacali chiamate ad assistere gli Artisti:
SLC-CGIL, FISTeL_CISL, UILCOM UIL, UGL-UGL Creativi
Rappresentanze di categoria chiamate ad assistere gli Artisti:
SAI (Sindacato Attori Italiano), FAI (Forum Artisti Interpreti), UNDA (Unione Nazionale degli Artisti)
Associazioni di settore chiamate ad assistere gli Artisti (con più di 200 artisti professionisti iscritti):
ANAD (Associazione nazionale artisti doppiatori), ApTI (Associazione per il Teatro Italiano), NOTE LEGALI (Associazione italiana per lo studio e l’insegnamento del diritto della musica)
Presidente: Avv. Andrea Micciché
Statuto Nuovo Imaie
Fonte: www.nuovoimaie.it

FIMI respinge un attacco ddos di pirati informatici. Intanto crollano gli accessi a Pirate Bay in Italia

Un attacco massivo e coordinato è stato portato contro i siti www.fimi.it e www.ifpi.it nel corso del weekend scorso con l’obiettivo di abbattere i siti istituzionali della federazione dell’industria musicale italiana.
I siti hanno subito centinaia di migliaia di richieste di connessione contemporanee con l’obiettivo di sovraccaricare i server causando grossi rallentamenti, fino a culminare nel blocco totale rendendo il sito completamente inaccessibile dall’esterno. Tuttavia, le difese poste ai server di FIMI non hanno causato nessun blocco e i servizi hanno continuato a funzionare regolarmente.
Secondo le informazioni raccolte dal servizio antipirateria la motivazione dell’attacco contro FIMI sta nel blocco di Pirate Bay attivo in Italia.
Nel sito dell’Operazione Payback si legge: “FIMI è responsabile per aver bloccato The Pirate Bay in Italia. La censura è un metodo applicato da fascisti e da dittatori. La censura è l’opposto della democrazia. Con questa azione, FIMI è diventata una minaccia alla libertà. Tutti devono capire che la gente combatterà quando viene oppressa, farà qualsiasi cosa per riguadagnare la libertà”.
Il blocco del sito Pirate Bay ha portato il noto sito illegale ad un consistente calo di accessi dall’Italia, segno che l’azione ordinata dalla Procura di Bergamo con il blocco di IP e DNS, ha raggiunto in pieno l’obiettivo. Secondo i dati di Nielsen Online, il numero di utenti che accedono al sito svedese è calato del 47 % nel giugno 2010 rispetto all’anno precedente. Al momento del blocco ordinato dal Tribunale di Bergamo nel febbraio 2010 il sito aveva quasi 800 mila utenti collegati dall’Italia, mentre a luglio 2010 gli utenti erano poco più di 200 mila. Nessuna crescita significativa è stata verificata su servizi alternativi come BT Junkie e anche il p2p tradizionale, con Emule, è calato vistosamente (-43%) con meno di 2.9 milioni di utenti collegati (nel 2004 erano oltre 7 milioni)
Decisa invece la crescita di servizi come Megaupload e altri siti di hosting che stanno divenendo lo strumento più utilizzato dai pirati.

Le modalià di partecipazione al Midem tramite SIAE

La SIAE informa i propri iscritti, autori ed editori, interessati a partecipare alla prossima edizione del Midem, la fiera internazionale della musica (Cannes, 23-26 gennaio 2011), che per tutte le informazioni sullo stand e sulle modalità per farne parte è a disposizione l’Ufficio Rapporti Internazionali.
I contatti sono i seguenti:
e-mail: rapporti.internazionali@siae.it; International@siae.it
tel: 06 5990 2227-2228-2898
fax: 06 5990 3238

Assumma (SIAE): la Cina rispetti i diritti degli autori italiani

“L’inaugurazione dell’Anno Culturale della Cina in Italia è l’occasione anche per rivolgere alle autorità cinesi da oggi in visita a Roma, un appello perché venga rispettata la proprietà intellettuale” ha dichiarato il Presidente della Società Italiana Autori Editori Giorgio Assumma.
1) Gli artisti italiani che si recano in tournée in Cina lamentano infatti il mancato pagamento dei diritti d’autore per l’esecuzione in pubblico e la trasmissione radiofonica e televisiva delle loro opere.
I dati relativi ai pagamenti effettuati in favore della SIAE confermano questa difficile situazione, in controtendenza con quanto avviene in altri Paesi asiatici ( in primo luogo Corea e Vietnam)
2) Dopo un lungo dibattito lo scorso anno è stato affrontato in Cina il sistema tariffario relativo alle emissioni radiotv, che si basa su percentuali (ancora tuttavia piuttosto basse) sulle entrate pubblicitarie delle emittenti.
Si tratta di un primo importante successo dato che il sistema adottato introduce un principio in linea con la prassi seguita nei Paesi che tutelano il diritto d’autore in forma adeguata.
3) L’obbligo di pagamento dei diritti d’autore da parte delle emittenti radio televisive cinesi è stato però finora disatteso. L’unico barlume di speranza è dato dalla pubblicazione delle tariffe che ha avuto luogo lo scorso anno (e che sono in vigore dal 1° gennaio 2010), ma che non ha ancora portato alcun risultato tangibile a livello di percezione di diritti alla SIAE.
E’ un fatto che la Società d’autori cinese MCSC (Music Copyright Society of China, nata nel 1992, con la quale la SIAE ha collaborato fin da allora firmando un accordo nel 1994) incontra serie difficoltà, le rimesse alla SIAE sono assolutamente insufficienti a confermare l’uso del repertorio che invece incontra il favore del pubblico cinese, come dimostrano tournèe trionfali di molti artisti italiani (basti citare Renzo Arbore e Bocelli).
“La SIAE esprime l’auspicio che la Repubblica Popolare Cinese” – conclude Assumma – “che nel corso degli anni ha adottato una più adeguata legislazione di tutela del diritto d’autore, si adoperi per dare concreta applicazione alle norme di legge, assicurando agli autori italiani il riconoscimento dei loro diritti”.

Rinnovato l’accordo tra Siae e associazioni dei Dj

Firmato il 28 settembre scorso, presso la Direzione Generale della SIAE in Roma, il rinnovo dell’Accordo tra la SIAE e le Associazioni di categoria dei disc jockey (A-DJ, AID, ANPAD, ASSODEEJAY) relativo alla licenza per le “copie-lavoro”, cioè le riproduzioni su supporti vergine o su memorie digitali di opere musicali registrate su supporti in commercio o in file digitali lecitamente acquisiti, effettuate dai DeeJay ai fini del loro uso nel corso delle serate.
Il rinnovo dell’accordo riguarda il periodo 1.7.2010-31.12.2011 e pone termine al periodo di sperimentazione di questa innovativa licenza e della relativa procedura di autorizzazione, pressoché integralmente on line. Conclusa con successo la sperimentazione (iniziata nel dicembre 2008) la Licenza Copie-lavoro DJ costituisce ora un adempimento consolidato e di carattere ordinario.
Ad oggi sono attive più di 1.700 licenze.
L’intesa inoltre sancisce il “blocco” delle tariffe fino al 31.12.2011 al fine di favorire la più ampia e definitiva diffusione della licenza in questo settore di utilizzazione delle opere musicali.
L’accordo è stato siglato per la SIAE dal Presidente Giorgio Assumma e per le associazioni di categoria dei Disc Jockey da Deborah De Angelis per l’A-DJ, Valentino Naso per l’ AID, Domenico Scuteri (coadiuvato dall’Avv. Francesco Ruscio) per l’ ANPAD e Mario Di Gioia per ASSODEEJAY.
Fonte: www.siae.it
Hanno inoltre aderito all’accordo, come parti non negoziali, l’Unione Nazionale Compositori Librettisti Autori – UNCLA (Pino Amendola) e l’ Associazione Autori Compositori e Piccoli Editori – ACEP (Vincenzo Barbalarga). Pur non presente all’incontro ha confermato la propria adesione come parte non negoziale anche la Associazione Italiana Promozione Musicale AIPM (Enrico Chiapparoli).
Fonte: www.siae.it

Creator’s Network, un nuovo sito in aiuto degli autori europei (e non solo)

Presentato il 22 settembre scorso a Varsavia, nel quadro della terza edizione di ARTMUSFAIR, il Creator’s Network (http://creatorsnetwork.net/ ). Alla conferenza stampa erano presenti fra gli altri Alfons Karabuda (Svezia), ideatore del progetto, Patrick Rackow (Gran Bretagna), Lorenzo Ferrero (Italia) e il noto manager Peter Jenner (Pink Floyd, Rolling Stones, Clash).
Da tutti i presenti è stato sottolineato che in una Europa sempre più integrata, che deve essere pronta ad affrontare le sfide e le opportunità delle nuove tecnologie, è necessario uno strumento in cui gli autori, ma anche editori, manager, servizi informatici e altri, possano incontrarsi, dialogare, scambiare esperienze ed opinioni.
Il sito, la cui iscrizione è gratuita, tratta temi come modelli di business, amministrazione dei diritti, strumenti creativi, e informazioni legali, oltre ad altri eventualmente proposti dagli utenti.
E’ anche possibile porre domande ad esperti internazionali che risponderanno in specifici forum.
Fonte: www.siae.it