Pirateria, smantellata rete distributiva a Roma

Un’intera rete distributiva di materiale contraffatto – che copriva le zone di Via Tuscolana, Via Appia Nuova, Via Prenestina, Piazza Bologna, Via Cola di Rienzo e Viale Marconi – è stata smantellatata dal Gruppo Pronto Intervento Traffico della Polizia Municipale di Roma, guidati dal Comandante Carlo Buttarelli.
Un fondamentale supporto alle indagini è stato dato dagli esperti dei Servizi di Antipirateria della S.I.A.E. e dalle altre organizzazioni che operano sempre in prima linea per arginare il fenomeno della pirateria, come la FPM, la FAPAV e la BSA.
Dopo una lunga serie di appostamenti, il grossista, che operava nella zona di Anagnina, è stato fermato al momento della consegna del materiale agli ultimi dettaglianti: oltre 7.500 tra CD e DVD contraffatti
Fonte: S.I.A.E.

Bono intenzionato a comprare i diritti d’autore delle canzoni dei Nirvana

Secondo il giornale inglese The Telegraph, Elevation Partners, una società che vede tra i suoi soci il cantante degli U2 Bono, è intenzionata a fare un’offerta multimilionaria per acquisire una quota dei diritti d’autore sulle canzoni dei Nirvana, la nota band americana che negli anni ’90 fu la pioniera del genere grunge.
I diritti sono attualmente posseduti e gestiti da Courtney Love, vedova del cantante dei Nirvana Kurt Cobain, deceduto nel 1994, che vorrebbe vendere il 25% del catalogo, che comprende successi come Smells Like Teen Spirit e Come As You Are.
Il catalogo sarebbe stato valutato 100 milioni di dollari. Courtney Love ha dichiarato che vorrebbe un partner che collaborasse alla gestione del catalogo, cosa che comporta molte responsabilità.
Pare che anche altre società siano interessate all’acquisizione.

Maxisequestro di CD e DVD in Italia

La Guardia di Finanza di Potenza ha sequestrato un milione e 200mila tra CD, DVD e videocassette per un valore complessivo di 15 milioni di euro nel corso di una operazione, denominata “Magazine”, che ha portato anche al sequestro di quattro depositi illegali di materiale, uno a Bari, uno a Napoli e due a Roma.
I supporti, che avrebbero dovuto essere ritirati dal mercato perché invenduti, erano invece rimessi in commercio con un meccanismo che ha permesso all’organizzazione di evadere l’Iva per un milione e 800mila euro.
Sono attualmente indagate 68 persone per associazione a delinquere, ricettazione e violazione della legge sul diritto d’autore. All’inchiesta, coordinata dal Pm di Melfi Anna Maria Casoria, hanno collaborato anche esperti della S.I.A.E. e della Federazione antipirateria audiovisiva (Fapav).

La Digital Generation nel Rapporto 2006 dell’Osservatorio AIE sull’editoria digitale

Chiamateli Digital Generation: sono internauti (per il 91%); più della metà (il 53%) ha un Ipod o comunque un lettore mp3. Uno su quattro partecipa almeno settimanalmente a chat e forum, tanto da preferire (se non sostituire) la conversazione via internet alla classica telefonata pomeridiana all’amico, e il 9% ha un blog personale in cui inserisce i suoi pensieri…
Ecco la fotografia della Digital generation, la fascia dei 14-24enni e dei loro consumi tecnologici, così come emerge dall’indagine del professor Renato Mannheimer per l’Associazione Italiana Editori (AIE) e per l’edizione 2006 del Rapporto dell’Osservatorio AIE sull’editoria digitale.
La ricerca – di tipo quali-quantitativo, condotta a livello nazionale su un campione rappresentativo di mille ragazzi e presentata ieri, 22 marzo, a Milano – ha indagato gli usi tecnologici dei giovani e giovanissimi: un target che sta preparando “l’onda lunga” che cambierà nei prossimi anni le modalità con cui le aziende di contenuti (editori di libri e di carta stampata, musica, cinema, tv, giochi) produrranno e distribuiranno i loro prodotti. In altre parole, il futuro. Ecco cosa ne emerge.
E’ ancora l’integrazione tra il consumo tecnologico e quello tradizionale a vincere tra i giovani internauti. Il 52% dei giovani italiani legge riviste e quotidiani tanto su internet quanto in forma cartacea (il 27% lo fa solo in modo tradizionale). Il 52% ascolta poi radio/info/musica nelle forme tradizionali, ma il 29% lo fa anche con le nuove tecnologie: non a caso più della metà dei giovani (il 53% per la precisione) dichiara di possedere un iPod o un lettore mp3. E per la tv è ancora il 72% a seguire i programmi sui canali tradizionali anche se un giovane su cinque (il 18%) comincia a seguirla anche su internet.
“In altre parole – ha chiarito Mannheimer – sta cambiando la modalità di accesso ai consumi tecnologici. E cambia il modo di comunicare dei giovani: al di là dell’utilizzare i motori di ricerca (84% degli internauti lo fa almeno una volta alla settimana), di inviare o ricevere email (66% degli internauti lo fa almeno una volta alla settimana) o recuperare i contenuti per il proprio studio e lavoro (il 27%) – attività comuni per i giovani internauti più occasionali – , vi sono nuove forme di utilizzo che stanno prendendo piede rapidamente. I giovani non si percepiscono come soggetti passivi del mondo informatico, ma come protagonisti attivi della produzione dei contenuti da scambiare e condividere: partecipazione e condivisione diventano dunque le nuove “regole” di utilizzo della rete”.
Il 42% degli internauti ha infatti utilizzato internet almeno una volta per partecipare a chat, blog, forum o per inserire scritti personali, pensieri, poesie nel proprio blog personale.
L’identikit di questo blogger/”frequentatore di chat”? Ha un titolo di studio di media inferiore (per il 46%); abita in una grande città (per il 50%); usa internet tutti i giorni (60%) e vi accede prevalentemente da casa (per il 55%).
Condividono i pensieri e condividono anche i files: il file sharing – ossia il nuovo metodo di condivisione che permette di scaricare e scambiare musica, libri, interi cd musicali – imperversa, se è vero che ben il 42% dei giovani internauti ha dichiarato di aver scaricato, senza pagarlo, nell’ultimo anno, almeno un file da internet con i programmi di condivisione. Il 50% dei ragazzi italiani, utilizzatori di internet e non, dichiara però di preoccuparsi del diritto d’autore, anche se poi magari volutamente non sempre lo rispetta (mentre l’altra metà se ne dimentica del tutto).
“Dai dati – ha sottolineato il presidente del Gruppo editoria digitale di AIE, Fernando Folini – emerge chiaramente che sta cambiando il modo di comunicare tra i giovani. E sono loro ad anticipare nuove modalità di uso delle tecnologie, che poi con il tempo – assestandosi – diventano consuetudine per tutti. E’ successo così con il computer, succederà anche con strumenti come blog, chat, podcast, sms. E’ questo il motivo per cui il Rapporto dell’Osservatorio si concentra sui cambiamenti comportamentali dei giovani nell’accesso ai consumi culturali e tecnologici. Il digitale per noi editori, che giochiamo tutto sui contenuti, non è solo il futuro. E’ già il presente”.

Francia: l’Assemblea approvate gli emendamenti alla legge sul diritto d’autore

L’Assemblea Nazionale francese ha approvato l’altro ieri il disegno di legge di riforma della normativa sul diritto d’autore con una maggioranza schiacciante: 296 sì e 193 no.
Il DADVSI (Droits d’Auteur et Droits Voisins dans la Société de l’Information), recepisce la direttiva europea 2001/29 e dovrà essere ora approvato dal Senato.
La prima novità riguarda l’interoperabilità tra i sistemi anticopia, con la conseguenza che i diversi produttori di tecnologie DRM (Digital Rights Management) dovranno consentire agli utenti di trasferire i contenuti legalmente acquistati da una piattaforma all’altra.
“Le misure tecnologiche – si legge in uno degli articoli della normativa – non devono esprimersi nell’ostacolare l’interoperabilità. Le misure tecniche non possono rappresentare un ostacolo al libero utilizzo dell’opera o del contenuto protetto”.
Si tratta di una misura, certamente innovativa, che altera fortemente alcuni modelli di business che vedono legato il download di file all’utilizzo con determinati sistemi e player come l’iPod di Apple, che utilizza il sistema DRM FairPlay, sempre della stessa Apple, o l’ATRAC3 di Sony. Per non parlare della piattaforma Windows Media di Microsoft.
“Nessuno può vietare la pubblicazione del codice sorgente e della documentazione tecnica della porzione di un software indipendente che interagisce per scopi legali con una misura di protezione tecnologica”, stabilisce la norma.
Apple Computer ha fortemente criticato questo aspetto del disegno di legge, sostenendo che il provvedimento, che obbliga la società a rendere compatibili i brani in vendita sul suo sito iTunes Music Store con tutti i lettori musicali, rischia di favorire la pirateria.
“L’applicazione da parte della Francia della direttiva europea sul copyright porterà ad una pirateria patrocinata dallo Stato”, ha dichiarato Natalie Keris, portavoce del gruppo americano, inventore dell’iPod. “Se ciò avvenisse, le vendite legali di musica crollerebbero mentre alternative legali alla pirateria comincerebbero a diffondersi tra i clienti”.
Apple stima però che la misura avrà per effetto di stimolare le vendite del suo lettore iPod. “Le vendite d’iPod aumenteranno certamente perché gli utenti potranno memorizzare liberamente sui loro iPod la musica ‘compatibile’ che non potrà essere protetta correttamente”, ha detto Natalie Kerris. “Non saremo più tanto lontani dai film gratuiti sugli iPod”.
Il secondo punto sotto i riflettori sono le norme che colpiscono la pirateria informatica. Si prevedono sanzioni come la multa da 38 euro per coloro che vengono colti a scaricare file protetti dal diritto d’autore a scopo personale, quella da 150 euro invece per chi mette a disposizione di altri ciò che scarica. Multe più pesanti, fino a 3.750 euro, per chi crea sistemi capaci di bypassare i sistemi anticopia. E 750 euro a chi venisse colto ad utilizzare questi sistemi.
Si arriva sino a 300mila euro, a cui si aggiungono anche possibili pene detentive fino a tre anni, per chi invece produce e vende software che può essere utilizzato per condividere opere protette: una misura che in pratica renderebbe illegale lo sviluppo di software di condivisione.
Nelle prossime settimane il Senato francese dovrà confermare l’mpostazione data al DADVSI dall’Assemblea, o apportarne ulteriori modifiche.

Pirateria audiovisiva: scoperta una centrale sul litorale domizio (Caserta)

Una centrale di masterizzazione illegale di CD e DVD è stata scoperta dalla Guardia di Finanza a Castelvolturno, sul litorale casertano. I militari hanno fatto irruzione in un’abitazione adibita a centro di produzione, proprio mentre un cittadino extracomunitario originario del Ghana era intento alla riproduzione di migliaia di CD di brani musicali, DVD riproducenti film di prima visione e giochi per “play station”, tutto materiale sequestrato.
Dalle indagini è emerso, tra l’altro, che i prodotti sequestrati erano destinati quasi esclusivamente a cittadini extracomunitari di origine africana, operanti nell’area di Castelvolturno, dell’agro Aversano e delle zone limitrofe della provincia di Napoli. Le fiamme gialle hanno anche consentito di identificare e denunciare un giovane, A.S., di 28 anni, ritenuto l’esclusivo fornitore di cd e dvd, contenenti film e canzoni dei più noti attori e cantanti africani in voga attualmente, per un mercato riservato alle varie etnie.
Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati una stampante-fotocopiatrice professionale utilizzata per la riproduzione delle locandine e 16 masterizzatori in grado di gestire la duplicazione contestuale di sette supporti audiovisivi originali con 14 duplicatori in grado di riprodurre oltre 4.000 cd e dvd pirata ogni giorno.
La vendita avrebbe potuto garantire, hanno spiegato gli investigatori, notevoli guadagni illeciti. Sequestrati oltre 3.300 locandine e 100 supporti. Il presunto responsabile dell’illecita attività, del quale non sono state fornite le generalità, è stato arrestato e chiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Assumma, più tutela con la gestione collettiva

Il mensile “Prima Comunicazione” pubblica nel fascicolo di marzo 2006 una intervista al Presidente della S.I.A.E. Giorgio Assumma che fa il punto sulla situazione attuale dell’ente e sulle prospettive future.
Dai rapporti all’interno della base associativa a quelli con la politica e gli enti vigilanti, Giorgio Assumma descrive i vari aspetti che compongono la realtà così complessa della Società degli Autori ed Editori senza tralasciare le sfide poste dalla tecnologia digitale: “noi riteniamo – sostiene Assumma – che proprio in questo momento in cui tutto è più difficilmente controllabile, l’autore che si affida a una società di collecting riesce ad avere una maggiore tutela perché la società di collecting ha una forza politica, contrattuale, di intervento preventivo e repressivo che il singolo non può avere”.
Riguardo alla circolazione delle opere su Internet Assumma dichiara la sua contrarietà alla “licenza globale”: “A mio giudizio questa è una espropriazione a danno degli autori ai quali si dà un contentino… Ho proposto di mettersi seduti attorno a un tavolo e di trovare un accordo collettivo”.
Fonte: S.I.A.E.

Il M° Pagano sul Fondo di Solidarietà: individueremo una soluzione giusta

Intervenendo al Convegno organizzato dalle associazioni UNCLA, ACEP e UNEMIA del 14 marzo scorso presso la fiera musicale riminese DISMA , il Maestro Mario Pagano, con Raimondo Bellantoni e Oscar Pesaresi ( membri del Comitato
sul Fondo di Solidarietà ) intervenuti anche loro a titolo personale, ha comunque illustrato, con la propria opinione, lo stato dei lavori del Comitato da Lui presiduto.
E’ stato un intervento particolarmente sentito che ha catturato l’attenzione del pubblico dato che il problema della sistemazione del Fondo di Solidarietà è antico e da molti anni attende una soluzione. Il M° Pagano ha illustrato ai presenti che i lavori proseguono al fine di
valutare tutte le soluzioni possibili per risolvere l’annoso problema e individuare una giusta soluzione che rispetti le aspettative degli Autori.
Grande la risposta del pubblico, che ha attribuito al Maestro numerosi e lunghi applausi.

I giovani? Sempre più tecnologici. Ecco i primi dati della Digital Generation, così come emergono dal Rapporto 2006 dell’Osservatorio AIE sull’editoria digitale, che sarà presentato a Milano il 22 marzo

Possono essere definiti sempre più come Digital generation. La prova? Basti considerare come hanno impiegato il loro tempo libero i giovani (14-24 anni) nell’ultima settimana: 2,8 ore per la lettura di riviste, quotidiani, fumetti su carta e ben 2,5 ore, per chi usa internet, per leggere articoli di giornale o riviste online. Non solo: 7 ore sono dedicate in media ad ascoltare trasmissioni radiofoniche da radio o musica da cd, ben 4,1 ad ascoltarle, per chi lo fa, da internet o su Ipod. E ancora 7,5 ore a guardare un programma televisivo alla tv, ma ben 2,9 ore in media, per chi lo fa, su internet.
Sono solo i primi elementi che emergono dal Rapporto 2006 dell’Osservatorio AIE sull’editoria digitale, che sarà presentato mercoledì, 22 marzo, alle 11 a Milano nella sala Consiglio di Palazzo Turati (via Meravigli 9/B). Un’indagine quantitativa (condotta su un campione rappresentativo di mille giovani) e qualitativa – curata come sempre dal professor Renato Mannheimer per l’Associazione Italiana Editori (AIE) – dedicata quest’anno al rapporto tra i giovani e le tecnologie.
“Digital generation: giovani e tecnologie” è infatti il titolo della ricerca voluta dall’AIE, che studia da anni – grazie all’Osservatorio – le dinamiche e i trend della domanda di prodotti editoriali: la ricerca quali-quantitativa indaga l’universo dei giovani tra i 10 e i 24 anni, un target d’età che sta preparando “l’onda lunga” che cambierà nei prossimi anni le modalità in cui le aziende di contenuti (editori di libri e di carta stampata, musica, cinema, tv, giochi) produrranno e distribuiranno i loro prodotti. E allora quanto, come e dove scaricano i contenuti i giovani? Quali sono le conseguenze dell’innovazione tecnologica sulle dinamiche di consumo culturale e qual è l’impatto che tali cambiamenti possono avere sul settore editoriale nel suo complesso?
Alla fase di presentazione dell’indagine – introdotta dal presidente di AIE Federico Motta e dal presidente del gruppo editoria digitale di AIE Fernando Folini – seguirà la tavola rotonda “Contenuti digitali tra Ipod, Podcast, Blog, Broadcast: quali trend?” in cui si confronteranno referenti importanti di iniziative significative di ridefinizione e riproposizione del business originario (news, musica, telefonini-tv, libri) in modalità diverse per commentare e valutare, alla luce della loro esperienza, i dati emersi. Sarà così che, moderati da Cristina Mussinelli di AIE, saranno a confronto Linus, direttore artistico di Radio Deejay e conduttore di Deejay Chiama Italia(Il podcast), Gomma Guarneri, webmaster Feltrinelli editore (La letteratura e gli scrittori sulle reti multimediali), Federico Vittadello, mobile Vas Manager Rcs Digital (Le notizie via sms di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport), e Dina Ravera direttore Generale del Mercato 3 Italia (La tv mobile).

ASCAP: record di incassi e ripartizioni nel 2005

ASCAP (American Society of Composers, Authors and Publishers), una delle società di gestione collettiva del diritto d’autore negli Stati Uniti, ha fornito i dati di incasso e ripartizione dei proventi di diritto d’autore del 2005. Con un incasso superiore ai 749 milioni di dollari, con un incremento di oltre 50 milioni ripetto il 2004, e una ripartizione ai propri associati che ha raggiunto i 645 milioni, ASCAP si pone al vertice delle società di gestione collettiva mondiali.
“In un momento storico in cui il mercato musicale sta cambiando velocemente grazie alle tecnologie, stiamo usando strumenti sofisticati e altre innovative strategie di business per elevare la nostra partecipazione nel mercato e assicurare il valore economico che spetta ai nostri membri per la loro creatività” ha spiegato John LoFrumento, CEO di ASCAP.
Secondo LoFrumento il successo di ASCAP si basa su sette elementi:
1) sui proventi che provengono dai nuovi media digiali, come la TV via cavo, Internet, il satellite e la mobilità;
2) sui proventi oltremare, che sono incrementati del 4.3%;
3) sui nuovi servizi offerti agli associati, come l’assicurazione offerta sin dal 2002;
4) sulle nuove tecnologie implementate per il controllo dell’utilizzazione della musica, che hanno diminuito le violazioni;
5) sugli investimenti che hanno alzato le capacità, diminuito i costi operativi e generato nuovi flussi di guadagno;
6) sul controllo dei costi: nel 2005 i costi operativi sono stati abbassati al 12,5% dei proventi, diventando i più bassi in assoluto a livello mondiale;
7) sul fatto di aver accolto nuovi importanti associati.
“Questo anno eccezionale è dovuto alle nostre strategie di business vincenti e ci consente di continuare fornendo la migliore ripartizione dei proventi e il miglior servizio possibile ai nostri associati” ha aggiunto LoFrumento.
Nel mese di aprile, dal 20 al 22, al Renaissance Hollywood Hotel in Los Angeles, CA (www.ascap.com/expo) ASCAP ha organizzato la prima fiera nazionale dedicata alla scrittura delle opere musicali, “”I Create Music”.
Interverranno alcuni importanti autori americani, quali Glen Ballard (Jagged Little Pill, “Man in the Mirror”); Desmond Child (“Dude (Looks Like a Lady),” “Invisible”); Hal David (“Raindrops Keep Fallin’ On My Head,” “Alfie”); Jimmy Jam (“No More Drama,” “That’s the Way Love Goes”); Tom Petty (“American Girl,” “Breakdown”); John Rich of Big & Rich (“Come Cryin’ To Me,” “Redneck Woman”); Stephen Schwartz (Broadway: Wicked, Godspell, Pippin); Timbaland (“Work It,” “More Than A Woman”); e Jimmy Webb (“By The Time I Get To Phoenix,” “Galveston”).