Dante Panzuti: una vita per la musica

Dante Panzuti, nato nel 1921, iscritto alla Siae con lo pseudonimo di Danpa è stato insieme al fratello Virgilio una delle colonne portanti della musica “leggera” italiana. La loro vita professionale nel mondo della canzone, durata più di sessant’anni, è stata coronata da numerosi successi.
Dante Panzuti, nasce a Pietraligure (in provincia di Savona), e si trasferisce a Milano in giovane età, divenendo ben presto milanese d’adozione. Scrive la sua prima canzone “Pino Solitario” insieme al fratello Virgilio con parole di Dante (pseudonimo Danpa), radiotrasmessa e incisa dal cantante Bruno Pallesi con l’orchestra del Maestro Carlo Zeme, che ottiene subito un buon successo, sia in Italia che all’estero. Entrati a far parte del Gruppo Editoriale Leonardi, per una quindicina d’anni i due fratelli continueranno a scrivere ogni genere di canzoni per i più famosi cantanti dell’epoca, radiotrasmesse dalle orchestre EIAR-RAI: Cinico Angelini, Pippo Barzizza, Francesco Ferrari, Nello Segurini, Armando Fragna, Piero Rizza, Gino Conte, Gorni Kramer, ecc.. Ancor oggi queste canzoni, incise a 78 giri, sono ricercate dai collezionisti del vinile.
I due fratelli partecipano a vari festival di Sanremo con: “Famme durmì”, cantata da Achille Togliani (1951); “Una donna prega”, da Nilla Pizzi (1952), “Ma baciami”, da Teddy Reno (1959); “Splende il Sole” da Fausto Cigliano (1960), “II nostro amore”, da Giacomo Rondinella (1962). Nel 1956 sempre con l’inseparabile fratello Virgilio, Dante Panzuti costituisce l’edizione Cielo-Video, al numero 2 di Galleria del Corso a Milano. Nello stesso anno, i fratelli vincono il primo premio al Festival di Sanremo con: “Aprite le Finestre”, cantata da Franca Raimondi.
Sfruttando la loro ormai acquisita esperienza, sviluppano il lavoro editoriale attraverso vari progetti, fra cui l’etichetta “Music Scene” (allora su LP a 33 giri) con musiche strumentali per le radio e le televisioni di tutto il mondo. Incidono per questa serie il violinista jazz italo-americano Joe Venuti (violino jazz), Bruno De Filippi (chitarra e armonica a bocca), Attilio Donadio (clarino e sax, arrangiatore), Giampiero Boneschi (elettronica), Vittorio Paltrinieri (voce), e molti altri. Dante, nel frattempo, continua la sua attività originaria di paroliere-autore scrivendo testi per musicisti di primo piano fra come Carletto Concina, Peter van Wood, Don Marino Barreto Jr., Mario Consiglio, Gino Mescoli, Fabio Borgazzi detto Fabor, Renato Carosone, Giovanni Casiroli, Cosimo Di Ceglie, Guido Cergoli, Pier Emilio Bassi, Eros Sciorilli, Marino Marini, etc., senza trascurare il notevole corpus di traduzioni italiane di brani stranieri come s’usava all’epoca (fra queste versioni, la più celebre fu “Con le mie lacrime”, in origine “As tears go by”, dei Rolling Stones, da loro stessi incisa in italiano su dischi Decca).