Aggiornamenti attività ECSA: UNCLA in Europa

1. ECSA apre con Antonio Vitorino (già membro della Commissione Europea) un confronto sulla Copia Privata con le organizzazioni dei produttori di elettronica.
Lo scopo è di trovare un accordo che possa valere in tutta la Comunità, tenuto conto delle attuali forti differenze e il tentativo di alcuni governi di non applicarla o ridurne la portata.
Interessante anche il fatto che la Corte Europea di giustizia ha stabilito che la copia privata è il giusto compenso dovuto all’autore per il danno subito dalla riproduzione ad uso privato non autorizzata.

2. Sul tema “coercive publishing” che ha visto il lavoro di una commissione di Ecsa durato oltre due anni, oltre al già noto esposto al Commissario EU per la concorrenza, è stata inviata una petizione al Parlamento Europeo, che ha già raggiunto oltre mille firme. Se non avete ancora firmato cliccate qui:

http://www.change.org/petitions/fair-trade-for-creators

La petizione, oltre al tema specifico contiene principi importanti per tutti, sottolineati in grassetto. Da notare anche il numero di altre organizzazioni che hanno aderito.
Le organizzazioni firmatarie rappresentano gli interessi di più di migliaia di giornalisti, cantautori, compositori, registi cinematografici e televisivi, sceneggiatori, illustratori e autori visivi in tutta Europa. Insieme, chiediamo azioni immediate contro le pratiche contrattuali coercitive affrontate dai creatori in Europa. Appoggiamo la protesta presentata dall’Alleanza europea dei compositori e cantautori (European Composer and Songwriter Alliance – ECSA) il 17 gennaio contro un gruppo di emittenti europee e contro le loro pratiche presunte anticoncorrenziali attraverso deleghe coercitive ed accordi contrattuali firmati sotto costrizione.
Oggi gli autori sono spesso costretti a rinunciare, o assegnare parti dei diritti d’autore sindacali in nome della libertà contrattuale e della flessibilità. “Flessibilità”, che si limita a consentire a produttori e finanziatori di imporre contratti unilaterali su singoli autori impunemente. I singoli autori sono spesso costretti ad accettare condizioni contrattuali ingiuste che vengono redatte in anticipo e presentate come una proposizione “mangi la minestra o salti dalla finestra”: i creatori sono regolarmente informati che se non firmano un certo contratto, senza modifiche, non potranno lavorare più per l’azienda che aveva fatto “l’offerta”. Questo problema è aggravato dalla concentrazione della proprietà: in alcuni casi vi è una situazione di monopolio – un unico acquirente per una classe di lavoro creativo. Questi contratti ingiusti sono (nella maggior parte degli stati membri dell’UE) irreversibili, una volta firmati.
Vediamo questo come una distorsione del mercato e come una concorrenza sleale. Se gli autori non sono scelti in base alle loro qualifiche professionali, ma alla loro disponibilità di assegnare più diritti, o nel peggiore dei casi, rinunciare a tutti i loro diritti, ciò avrà alla fine un effetto negativo anche per i consumatori.

INVITO AD AGIRE – 8 Principi irrinunciabili in accordi contrattuali.

Questa situazione incide sulla vita di milioni di creatori e, se non regolamentata, metterà in gioco la cultura e i valori democratici dell’Europa.
Chiediamo che i contratti degli autori siano in accordo con i seguenti principi fondamentali:

1. Tutti i creatori riceveranno un salario giusto (cioè un’equa remunerazione) per ogni utilizzo delle loro opere, per tutta la durata dei loro diritti d’autore;
2. Ulteriore uso del loro lavoro deve essere soggetto a pagamento equo e negoziato tra il creatore e il contraente;
3. L’offerta di una commissione non deve dipendere da nessun diritto di pubblicazione assegnato alla parte contraente. Si riconosce che la concessione di pubblicazione è prerogativa degli autori e che gli autori sono liberi di scegliere a chi assegnare o concedere in licenza i loro diritti;
4. Tutti i creatori, sia freelance o impiegati, devono avere il diritto di negoziare collettivamente con gli editori, produttori, emittenti o altre parti contraenti;
5. Tutti i trasferimenti legali dei diritti d’autore (vale a dire clausole di lavoro a progetto) saranno considerati inapplicabili;
6. Ogni diritto non specificatamente trasferito in base al nome deve essere conservato dal creatore;
7. Ogni diritto che non viene utilizzato, come ad esempio il fallimento della casa editrice, del produttore, delle emittenti o altre parti commissionanti, di distribuire o sfruttare un lavoro entro un termine ragionevole di tempo, deve ritornare al creatore;
8. Il pieno rispetto dei diritti morali come convenuto nel Articolo 6 bis della Convenzione di Berna.Infine, vorremmo sottolineare che i diritti d’autore forniscono una rete di sicurezza senza la quale i creatori sarebbero criticamente svantaggiati in qualsiasi ambiente commerciale.
Il sistema dei diritti d’autore permette ai creatori di essere liberi da un clima di clientelismo che può sovvertire la libertà di espressione. Siamo fermamente convinti che i principi soprammenzionati sono fondamentali per garantire un ambiente equo e sostenibile in cui i creatori possano continuare a nutrire la cultura europea e sostenere i nostri valori democratici.

International/European Federation of Journalists (IFJ/EFJ),Federation of European Film Directors (FERA),Federation of Screenwriters Europe (FSE), European Visual Artists (EVA),European Composers and Songwriters Alliance (ECSA), European Illustrators Forum’s (EIF), Pyramide Europe, International Authors’ Forum (IAF),

3. Parlamento Europeo
E’ prevista per la fine di giugno una audizione con il gruppo parlamentare social-democratico del Parlamento Europeo, sui temi del diritto d’autore. Insieme ad altri delegati Ecsa parteciperà anche Lorenzo Ferrero come presidente del Ciam.

4. UNCLA chiede un’indagine sui contratti di edizione.
In una lettera al presidente di ECSA Alfons Karabuda, Silvano Guariso, nell’esprimere apprezzamento per il lavoro svolto sul tema “coercive publishing” (vedi sopra punto 2) ha chiesto che ECSA avvii una commissione sui normali contratti di edizione musicale, che abbia come scopo iniziale il confronto fra le pratiche e i modelli contrattuali dei diversi paesi UE e successivamente una posizione comune anche in vista di future Direttive Europee sul diritto d’autore. La proposta verrà sottoposta all’assemblea di ECSA che si terrà in ottobre in Islanda.