Intervista al violinista Salvatore Accardo

di Angelo Mantovani

Il 13 settembre 2005 nella Piazza Monumentale di Castell’Arquato le è stato assegnato il XXIV Premio Internazionale ”Luigi Illaca” in riconoscimento alla sua prestigiosa carriera. Un momento che concilia l’iniziativa privata con quella pubblica.

Quanto conta, secondo lei, l’iniziativa privata nel mondo dell’occupazione giovanile nel campo artistico – musicale?

In questo momento credo che conti moltissimo perché se non fosse per l’iniziativa privata molti giovani non potrebbero far niente. In questi anni noi abbiamo il paradosso di avere tantissimi giovani bravi che non hanno lavoro e quindi non sanno come sostenersi poiché non riescono a guadagnare. Se non fosse per l’iniziativa privata le altre iniziative fanno poco e niente. Ben venga quindi l’iniziativa privata per i giovani.

Il rapporto tra i giovani e le istituzioni si presenta nella società odierna in modo favorevole a questa conciliazione?

Quello che manca in un paese come il nostro, e che farebbe da collante tra i giovani e le istituzioni, è l’educazione musicale. L’educazione musicale è assolutamente inesistente e quando c’è, è fatta male e quindi bisognerebbe fare qualche cosa perché rischiamo di non avere pubblico domani. Non c’è ricambio poiché i giovani in generale sono bombardati da tantissime altre cose. La scuola dovrebbe invece far capire ai giovani che esistono altre situazioni musicali ed esiste altra musica. Saranno poi i giovani stessi a scegliere. È ovvio: non è detto che a tutti coloro che riceveranno un’educazione musicale, piacerà Beethoven, Mozart, Schubert, Berio, Nono o quello che sia. Devono avere però la possibilità di scegliere. Bisogna assolutamente fare qualche cosa per l’educazione musicale.

Iniziative editoriali e nuove rassegne come La Musica e Il Bene sono auspicabili veicoli di formazione e di scambio fra chi è giunto al massimo della carriera e chi aspira quanto meno ad avvicinarsi a questi traguardi?

Sicuramente sono auspicabili e per fortuna che ci sono! Ma come dicevo prima, è nella scuola che nasce la cultura. Perchè si deve sapere chi è Giuseppe Garibaldi e non sapere chi è Mozart?!Che sensazione le dà incontrare nuove formazioni orchestrali come l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Europea  con cui ha tenuto il concerto nella serata della sua premiazione?Mi fa ben sperare perché sono quelle che fanno tenere in vita i giovani facendoli lavorare. L’iniziativa privata di queste nuove formazioni che nascono con un po’ di giovani e un po’ di “vecchi” che insegnino loro ancora il mestiere di suonare in orchestra è magnifico e molto importante.

Per chi vuole intraprendere questo percorso, quanto l’arte si concilia con la quotidianità della vita?

L’arte si concilia sempre, si è sempre conciliata e si concilierà sempre. Bisogna fargliela fare l’arte a questi che poi sono artisti.

Quali sono gli elementi caratteriali che mantengono vivo e sono per questo indispensabili all’animo del musicista?

Quello che io cerco di insegnare a tutti i miei allievi è prima di tutto l’umiltà, secondo la serietà e poi il rispetto per i compositori che ci hanno lasciato questi capolavori che vengono molte volte rovinati da interpretazioni che mancano di rispetto al compositore e alla sua opera. Queste sono i tre elementi che cerco di inculcare ai miei allievi.

Che criterio utilizza per scegliere nella sua vasta collezione di violini uno strumento rispetto ad un altro?

È soprattutto una questione di far riposare certi strumenti maggiormente utilizzati per non sfiancarli. Sono strumenti che hanno più di trecento anni e la tensione delle corde sul legno è una tensione molto forte. Sono molto attento anche ai cambiamenti climatici e all’umidità. Per cui più che un’esigenza musicale è un’esigenza propria dello strumento e al fatto che deve ogni tanto riposare.

Per concludere una domanda all’uomo Salvatore Accardo. Qual è la sua giornata tipo quando il musicista Accardo “si siede”?

Sono un grande appassionato di calcio e soprattutto della mia squadra che è la Juventus. Quando sono a casa leggo e mi rilasso vedendo molti film di Totò.

Per gentile concessione de “La Rosa nel Cristallo” (trimestrale di cultura)