Si è insediata la Commissione che riesaminerà i compensi per copia privata

Si e’ insediata il 28 maggio scorso presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali la Commissione speciale che dovrà rideterminare i compensi per copia privata per uso personale senza scopo di lucro di audiogrammi e videogrammi.
La Commissione, istituita dal presidente del Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore, prof. Alberto Maria Gambino, avrà il compito di rivedere la norma transitoria costituita dall’art. 39 del Decreto Legislativo 9 Aprile 2003, n. 68 che aveva stabilito fino al 31 dicembre 2005, e comunque fino all’emanazione del nuovo decreto, tali compenso, individuando inoltre le tipologie di supporti per i quali il compenso è dovuto.
Tra i componenti designati in seno alla Commissione dal presidente Gambino – che ha stabilito nella data del 30 settembre il termine dei lavori – figurano giuristi come Vittorio Ragonesi, magistrato di Cassazione, Paolo Agoglia, capo dell’ufficio legislativo della SIAE, Mario Fabiani, direttore della rivista “Il diritto d’autore”, e Valeria Falce, dell’Università Europea di Roma; rappresentanti dell’industria tecnologica e dei contenuti artistico-culturali come Antonello Busetto di Confindustria Servizi Innovativi, Enzo Mazza, Presidente della Federazione dell’Industria musicale e Ivan Cecchini, già direttore dell’Associazione italiana editori; soggetti istituzionali come Loredana Gulino, direttore generale per la Lotta alla contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico, Luigi Filippi del Dipartimento delle Politiche comunitarie e Marina Giannetto della Direzione dei Beni librari del Ministero della cultura.
Sono presenti anche diverse personalità del comparto autoriale italiano come il produttore Angelo Barbagalli, il regista e sceneggiatore Massimo Sani, l’autore e regista teatrale Tony Biocca e il rappresentante del sindacato Scrittori, Alessandro Occhipinti.
Alla Commissione, precisa una nota, è attribuita ampia facoltà di audizione ed è perciò probabile che saranno ascoltati tutti gli attori del comparto interessato, associazioni di utenti e internet provider compresi.
Fonte: AGI