Posizione U.N.C.L.A. sul futuro nuovo Statuto S.I.A.E

UNCLA Consiglio Direttivo del 17 Marzo ’09.

In relazione al dibattito in corso sul futuro nuovo statuto Siae, e ai diversi contributi di idee da più parti pervenuti e diffusi, l’UNCLA ha determinato di chiarire sinteticamente la propria posizione su alcuni dei temi più scottanti, con unanime deliberazione.

L’UNCLA è sempre stata favorevole ad ogni forma di valorizzazione della professionalità degli autori.
La maggioranza degli iscritti rimane favorevole all’idea che sia la distinzione iscritti e soci e perfino gli esami di ammissione fossero un metodo certamente perfettibile ma efficace di assicurarla.
Tuttavia ogni forma di limitazione dell’elettorato attivo e passivo è stata cancellata da una sentenza del Consiglio di Stato. Continuare ad evocarne la possibilità, senza indicare con quali strumenti e atti giuridici è possibile tornare indietro, rischia di essere solo facile e ingannevole propaganda.
Se tali strumenti ci sono, chi propone limitazioni dell’elettorato attivo e passivo su basi esclusivamente di carattere economico per esaltare la professionalità, deve indicarli e l’UNCLA li valuterà con ogni attenzione.

Tuttavia, poichè l’UNCLA ha da tempo compreso che tali strumenti e chimere di ritorno ad un passato ormai lontano sono un esercizio retorico inutile, che può solo servire, ancora una volta, a dividere gli autori, oggi propone qualcosa di più e di meglio, e soprattutto di realizzabile, mettendo al centro del progetto la dignità di tutti gli autori degni di questo nome.

Principi generali per lo statuto.

Innanzitutto, nell’Europa della concorrenza fra società di collecting, la proporzione fra autori ed editori in tutti gli organi sociali che vige in GEMA ( Germania), SABAM ( Belgio), SACD, SACEM ( Francia), SGAE ( Spagna), KODA ( Danimarca), TEOSTO ( Finlandia), solo per citare le principali, deve essere applicata anche in Italia, ovvero due terzi di autori e un terzo di editori.

Questa deve essere la base inderogabile per ogni nuovo progetto statutario.

Per gli autori musica, al fine di assicurare una tutela della professionalità compatibile con la sentenza del Consiglio di Stato e anche per non sacrificare gli autori pur professionisti, più giovani e del passato, o più in generale di minore successo, anche perchè magari appartenenti a generi di nicchia o di minor ritorno economico (musica classica, jazz, composizioni per banda), proponiamo una nuova fascia iniziale.

Questa nuova prima fascia iniziale congloberà tutti gli iscritti che incassano da 0,00 (zero Euro) a 800,00 Euro annui (si tratta di oltre la metà degli iscritti musica) e avrà diritto a un solo rappresentante in assemblea. La fascia, il posto in assemblea e la soglia economica sono coerenti con le indicazioni della sentenza del Consiglio di Stato e con i parametri delle altre fasce.

Per le fasce finora in uso, siamo favorevoli al mantenimento delle proporzioni attuali, e ai principi generali dell’attuale regolamento elettorale.

Inoltre, per l’elettorato attivo e passivo:

a) Elettorato attivo (chi può eleggere): tutti gli associati in regola con la quota associativa.

b) Elettorato passivo ( chi può essere eletto): gli associati iscritti da almeno 8 anni (corrispondenti a due “legislature”), vale a dire che abbiano maturato una sufficiente esperienza di Siae. Ovviamente devono anche avere un percorso associativo impeccabile dal punto di vista disciplinare.

Infine la composizione numerica dell’Assemblea dovrebbe mantenere la proporzione del 50% fra la Sezione Musica e tutte le altre Sezioni rappresentate.

Comprendiamo la richiesta di chi vuole la rappresentanza Musica al 60% dell’assemblea. E’ una richiesta che ha un fondamento negli incassi. Tuttavia crediamo che la forza della Siae stia anche nella sua rappresentanza dell’intera cultura italiana, e che il suo peso culturale non sia da mettere in secondo piano rispetto a considerazioni puramente economiche, senza contare che la musica è presente anche nella Lirica e in una certa misura anche nella Dor (musical e operette).

Infine chiediamo che gli editori costituiti in gruppo editoriale possano avere un solo rappresentante in Assemblea. Che tutti gli editori non possano dare deleghe una volta scelto il proprio rappresentante. Che le fasce reddituali degli editori siano calcolate sulla base dei proventi del repertorio italiano.

Il Consiglio Direttivo.