Il Presidente Assumma, no ai “pirati” alla Biennale d’Arte

“E’ impensabile, stando almeno alle notizie di stampa, che un’istituzione culturale con un prestigio internazionale come la Biennale di Venezia, pur negli spazi off, possa consentire che il proprio nome venga accostato a un evento che pubblicizza un attività illecita”.
Con queste parole il Presidente della Siae, Giorgio Assumma ha stigmatizzato una notizia secondo la quale, in occasione della 53° edizione della Biennale Arte, che ha aperto i battenti domenica 7 giugno a Venezia, sarebbe previsto uno spazio espositivo negli ex “Magazzini del Sale”, gestito da attivisti dei centri sociali dove, tramite una vera e propria postazione Internet, sarebbe possibile scaricare, senza corrispondere i diritti, libri, musica, video, film, tutti tutelati.
A Stoccolma, in aprile, tre dei gestori del sito ‘pirata’ erano stati condan­nati in primo grado a un anno di carcere e quasi tre milioni di euro di risarcimenti; ora viene sfidato “il governo italiano che ha annunciato di costituirsi in giudizio contro Pirate Bay”.
“Tutto questo – prosegue il presidente Assumma- in un momento in cui l’Europa e l’Italia s’interrogano su quali iniziative legislative intraprendere per arginare il fenomeno degli scaricamenti illegali da Internet di opere tutelate; si tratta di un fenomeno che sta mettendo in ginocchio il mondo della musica, quello del cinema e l’industria dello spettacolo in generale. Ospitare chi inneggi alla fine del copyright, cioè del compenso degli autori per il loro lavoro, – ha concluso il Presidente della Siae – appare gravemente dannoso e diseducativo. Spero che la Biennale, capita la gravità della manifestazione annunciata, prenda gli opportuni provvedimenti”.
Fonte: S.I.A.E.