Ecco cosa è emerso a Roma in merito alla celebrazione della giornata della Proprietà intellettuale

Allo scopo di celebrare la Giornata mondiale dedicata alla proprietà intellettuale il Ministero per i Beni e le Attività culturali e L’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale hanno dato vita a una serie di incontri cui hanno partecipato importanti esponenti del mondo politico, imprenditoriale e accademico.
Tra gli intervenuti alle diverse sessioni il Direttore Generale della SIAE Gianni Profita, Luigi De Sena (Vice Capo della Polizia, Direttore Centrale Polizia Criminale), Baldassare Favara (Capo II Reparto del Comando Generale Arma dei Carabinieri), Francesco Antonio Cerreta (Generale di Divisione Comandante Tutela dell’Economia della Guardia di Finanza), Domenico Vulpiani (Direttore Servizio Polizia Postale), Franco Asciutti (Presidente Commissione Istruzione Pubblica, Beni Culturali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport del Senato della Repubblica), Andrea Colasio (Capogruppo Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati), Antonio Palmieri (Componente Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati), Ettore Pietrabissa (Presidente ARCUS), il Prof. Francesco Sicilia (Capo del Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport del Ministero per i Beni e le Attività Culturali), il Ministro Rocco Buttiglione, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, il Ministro Stanca, il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani e i diversi rappresentanti delle associazioni, tra i quali Luciano Daffarra (FAPAV), Federico Motta (AIE), Enzo Mazza (FPM e FIMI) e Umberto Paolucci (BSA).
Tema centrale delle discussioni è stata ovviamente la pirateria che sta influenzando in modo estremamente pesante tutto il settore legato alla proprietà intellettuale.
È stato unanimemente sottolineata l’importanza dell’educazione degli utenti al rispetto delle opere dell’ingegno.
Proprio il Ministro Buttiglione ha indicato tre strumenti principali per combattere il fenomeno della pirateria e cioè in prima istanza lo sviluppo del commercio elettronico, in secondo luogo operare una distinzione tra l’atto di pirateria compiuto dall’adolescente e l’azione condotta da organizzazioni criminali e, infine, il riconoscimento diffuso e condiviso del valore del diritto di autore quale motore del progresso dei Paesi anche attraverso la predisposizione di idonee campagne di comunicazione.
Il Direttore Generale della SIAE ha sottolineato come questa si stia impegnando per realizzare le predette campagne di comunicazione e ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione allo scopo di iniziare a rivolgersi direttamente ai più giovani attraverso la scuola.
Il Ministro Stanca ha sottolineato la necessità di regolamentare opportunamente la Rete che rappresenta una grande occasione per la diffusione del sapere a patto che l’accesso ai contenuti non avvenga nel pieno rispetto dei diritti e nell’interesse di tutte le parti coinvolte nel processo di messa a disposizione e di fruizione degli stessi.
Bonaiuti ha invece sottolineato il grave impatto economico della pirateria che ogni anno genera un danno pari a 1 milione e trecentomila Euro che mette in grave pericolo le produzioni intellettuali.
Gli incontri sono stati anche un’occasione per tracciare un bilancio della attività di contrasto al fenomeno condotta dalle forze dell’ordine.
Il Generale dell’Arma dei Carabinieri Favara ha reso noti i risultati delle azioni condotte dai propri uomini che hanno portato sequestro di un milione di supporti, 500 attrezzature per l’illecita riproduzione, 90 mila supporti audiovisivi, 20 mila supporti informatici per opere cinematografiche, musicali e software, nonché 1.800 persone arrestate e 2.400 deferite.
Ma anche i rappresentanti delle Forze dell’ordine hanno sottolineato che oltre alla necessaria opera di repressione è necessaria anche un’intensa opera di educazione del pubblico, sopratutto quello più giovane, che come sottolineato da una ricerca presentata da Renato Mannheimer, dal titolo “Gli italiani e la Proprietà Intellettuale” dalla quale emerge la scarsa consapevolezza dei giovani in merito alla violazione della proprietà intellettuale perpetrata a mezzo della Rete.