Contrassegno S.I.A.E: notifica alla Commissione europea

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di concerto con la Presidenza del Consiglio, ha trasmesso all’Ispettorato tecnico dell’Industria del Ministero dello Sviluppo Economico la normativa concernente il contrassegno SIAE. Il Ministero dello Sviluppo Economico, competente in materia di notifica di regole tecniche, sta provvedendo alla notifica alla Commissione Europea. Si chiarisce così una vicenda che ha portato a sentenze che avevano depenalizzato chi, di fatto, non apponeva il bollino sui supporti contenenti opere tutelate. Le sentenze erano frutto della mancata notifica all’Unione Europea da parte dello Stato italiano della normativa sul contrassegno SIAE considerato “regola tecnica” dalla Corte di Giustizia Europea.
Con questo provvedimento quindi si chiude una questione che per molti mesi aveva sollevato aspre polemiche ed azioni legali i cui esiti spesso non erano così certi.
Tutto era iniziato infatti con una sentenza della Corte di Giustizia Europea che aveva stabilito che l’apposizione del contrassegno sui supporti contenenti opere dell’ingegno tutelate, essendo regola di natura tecnica, doveva essere notificata alla Commissione Europea ai sensi della Direttiva 83/189/CEE, al fine di consentirle di verificarne la compatibilità col principio comunitario di libera circolazione delle merci e di promuovere eventualmente l’armonizzazione delle regole tecniche nazionali.
Dato che ciò non era avvenuto, l’obbligo di apposizione del contrassegno S.I.A.E. non era opponibile a terzi, e quindi la mancata apposizione non poteva costituire fattispecie di reato. Anche la Corte di Cassazione penale si era pronunciata confermando che l’obbligo di apposizione del contrassegno S.I.A.E. non fosse opponibile a terzi, e quindi la mancata apposizione non costituisse fattispecie di reato, ma ribadendo comunque l’obbligo di richiedere il consenso ai titolari dei diritti per l’utilizzazione delle opere tutelate e contenute nei supporti.
Per cui nella pratica cambiava poco, anche perché il contrassegno risultava comunque essere la prova ultima di aver richiesto a S.I.A.E. la licenza per la riproduzione meccanica delle opere da questa tutelate.