Botta e risposta tra SIAE e ASMI

Asmi (associazione sistemi e supporti multimediali italiani) ha reso noto di aver intrapreso un’azione legale contro Siae, dichiarando che la legge sul diritto d’autore è anticostituzionale e che legislatore avrebbe fissato i nuovi compensi in modo arbitrario incrementando il compenso in modo abnorme portando a un conseguente aumento incontrollato dei prezzi e provocando una severa contrazione del mercato legale dei supporti.
La Societa’ Italiana Autori e Editori, ha replicato a mezzo di una nota a quanto sostenuto dall’ASMI circa il compenso per copia privata affermando che il lo stesso non e’ una tassa, non è fissato dalla Siae ma dalla legge operante in Italia fin dal 1992. Che Siae si limita a riversare tale compenso agli aventi diritto: autori, produttori, interpreti, per rifonderli in parte dal mancato acquisto dei prodotti originali. Che le royalty sui supporti vergini sono dei compensi riscontrabili quasi tutti i Paesi europei e nella maggior parte delle nazioni extraeuropee.
SIAE afferma inoltre che il compenso esiste in Italia da 15 anni e, nel recepimento della Direttiva Europea 2001/29/CE, e’ stato semplicemente adeguato alla media dei paesi europei; che esiste una vasta giurisprudenza a sostegno del compenso per copia privata, i cui principi sono stati confermati dall’UE.
La nota chiude sottolineando che per oltre dieci anni gli autori e l’industria culturale italiana (da quella musicale a quella cinematografica) sono stati penalizzati rispetto ai mercati esteri, in cui il compenso per copia privata e’ 30/50 volte superiore a quello italiano, citando il fatto che l’ammontare degli incassi per copia privata e’, solo in Francia e in Germania, piu’ del doppio di quello italiano”.
La battaglia è più che mai accesa

SIAE: si è riunita l’Assemblea

Si è svolta ieri presso la sede di Viale della Letteratura, presieduta dal sostituto Presidente Silvano Guariso, l’assemblea degli associati della SIAE che ha fornito indicazioni confortanti in merito al futuro della Società.
È stato innanzitutto confermato dal Presidente del collegio dei revisori che il Ministero delle Finanze ha approvato il bilancio preventivo per il 2005 che prevede un utile stimato pari a 58.000 Euro.
L’assemblea ha quindi smentito le voci di relative alla presenza di un intento volto a giungere a un commissariamento dell’Ente.

Consiglio dei Ministri: Urbani illustra una dettagliata relazione sulla SIAE

Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso (18 marzo) ha trattato la questione SIAE: ecco l’estratto del verbale

“Successivamente, il Consiglio ha ascoltato una relazione del Ministro per i beni e le attività culturali sulla situazione della SIAE, con particolare riguardo al procedimento di nomina del Presidente designato, Maestro Franco Migliacci, dopo che tale designazione era stata sottoposta al vaglio delle competenti Commissioni parlamentari. Con l’occasione il Ministro vigilante ha illustrato ai colleghi un dettagliato bilancio di quanto è risultato dalle previste attività di vigilanza.”

Online il nuovo sito dell’UNCLA

E’ stata pubblicata oggi la nuova release del sito dell’UNCLA.
E’ stato realizzato un restyling grafico, e si è cominciato a spostare su database molti dei contenuti pubblicati nel passato.
Anche noi ci siamo dotati di un notiziario, come hanno potuto notare coloro che da qualche settimana ricevono la nostra newsletter settimanale.
Nelle prossime settimane completeremo il sito con gli Archivi dell’UNCLA, e la pagina delle Iniziative Sindacali.

Pubblicato in G.U. il D.L. 35 del 14 marzo 2005

Di particolare importanza il comma sette dell’articolo 1 del predetto decreto che così recita:
“7. Salvo che il fatto costituisca reato, e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.000 euro l’acquisto o l’accettazione, senza averne prima accertata la legittima provenienza, a qualsiasi titolo di cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità’ del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà intellettuale. La sanzione di cui al presente comma si applica anche a coloro che si adoperano per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza.”
Il dettato normativo individua sia l’acquisto che l’accettazione di materiale di dubbia provenienza coprendo quindi un’ampia gamma di casi, come i CD musicali.

Olanda: provider collaborano con gli aventi diritto per una campagna contro la pirateria

Cinque dei maggiori Internet Provider hanno raggiunto un accordo con la società che rappresenta in Olanda l’industria dell’intrattenimento, Brain Institute, allo scopo di inviare agli utenti un avviso nel quale si precisa che la condivisione di materiale protetto da copyright, in mancanza della necessaria autorizzazione, viola la normativa.
L’iniziativa rappresenta un compromesso tra la posizione del Brain Institute e quella dei provider. L’obiettivo originario dei primi era infatti l’ottenimento dei nominativi dei clienti per inviare direttamente la comunicazione. In risposta i provider si sono offerti di inoltrare la comunicazione in vece dell’Istituto.

Guardia di Finanza contro l’illecita reprografia

La GdF di Roma ha eseguito 60 perquisizioni in altrettante librerie e copisterie di Roma nei giorni scorsi. Quindici le denuncie sporte a seguito dell’operazione a fronte della realizzazione di fotocopie abusive.
Secondo dati riportati dall’Ufficio studi dell’AIE si stima che le fotocopie abusive abbiano generato un danno per l’intera filiera editoriale, nel 2004, attorno ai 340 milioni di Euro con un incremento rispetto alla precedente annualità all’incirca nell’ordine dell’8%.

Australia: raid antipirateria contro un Internet service provider

Una azione condotta con l’ausilio di Music Industry Piracy Investigations (MIPI), il braccio investigativo di Australian Record Industry Association (ARIA), ha portato a realizzare un blitz negli uffici di una azienda che fornisce connettività.
Swiftel Communications, è stata infatti accusata di aver utilizzato il sistema BitTorrent per consentire agli utenti di accedere e scaricare illecitamente materiale protetto da copyright attraverso la Rete.
L’azione è stata condotta con una procedura d’urgenza in quanto si temeva che potessero essere distrutte le prove dell’illecita attività che, secondo gli investigatori, Swiftel dolosamente consentiva venisse realizzata.

USA: preoccupazioni per alcuni siti che sostengono di offrire musica in modo legale

Center for Democracy and Technology (CDT), ha dato il via a una azione legale per “pubblicità ingannevole” contro due siti che pur commercializzando musica in Rete in modo illecito, sostenevano di operare in modo perfettamente legale.
Mp3DownloadCity.com e MyMusicInc.com invece a fronte del pagamento di un abbonamento pari a 25 dollari ridirezionavano gli utenti verso i classici sistemi P2P senza quindi che vi fosse la necessaria autorizzazione e il versamento di quanto dovuto agli aventi diritto.
MyMusicInc.com conteneva inoltre una nota che affermava la piena legalità del sito (“Today there are over 200 million users trading MP3s & videos on these LEGAL filesharing networks. You can be assured that Filesharing is 100% legal, MP3s are 100% legal, and your membership to MyMusicInc.com is 100% legal”)
Secondo CDT episodi come quello sopra descritto non sono, ultimamente, un evento raro in Rete creando incertezza nel mercato nel quale gli utenti possono a volte essere tratti in inganno e optare per soluzioni solo apparentemente legali.

Nuova operazione antipirateria della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza è costantemente impegnata sul fronte della repressione del fenomeno della pirateria.
Il Comando Provinciale di Napoli ha infatti condotto una nuova operazione che ha portato alla scoperta di quattro “centrali di masterizzazione” nell’area geografica compresa tra Napoli, Pomigliano d’Arco e Giugliano, nota per essere una zona nella quale proliferano gli impianti per la produzione di supporti contraffatti.
Oltre 80.000 i pezzi che sono stati sequestrati nel corso del blitz che ha condotto anche alla scoperta di diversi depositi per lo smistamento dei prodotti nell’area napoletana.
Sono stati tratti in arresto dieci soggetti, molti dei quali sono già stati processati e condannati in quanto i processi sono stati celebrati con rito direttissimo.